La società del gruppo che gestisce la fabbrica di “ecoballe” per inceneritori ad Aprilia, la Rida Ambiente, aveva infatti chiesto di rivedere i due pareri che stroncano il suo progetto per un mega.immondezzaio da 750mila metri cubi complessivi. Un volume pari a circa 120 palazzoni da 10 piani nella ex cava di pozzolana, vicino Campo di Carne, al confine con Tor San Lorenzo (Ardea) e Lido dei Pini (Anzio). “La richiesta di revisione dei pareri di ARPA Lazio e della competente Soprintendenza del MiC avanzata dalla Società in quanto affetti da vizi procedurali e sostanziali di ammissibilità, non appare condivisibile”. Così scrivono il responsabile unico del procedimento, architetto Ferdinando Olivieri, e il capo dell’Area valutazione impatto ambientale della Regione Lazio, dottor Vito Consoli.
DUBBI NON RISOLTIL’Agenzia regionale per la protezione ambientale Arpa Lazio braccio operativo della Regione, e la Soprintendenza hanno espresso parere negativo per vari motivi. In particolare l’Arpa manifesta preoccupazione per la tenuta delle vasche, esondazioni, percolati e contaminazioni della falda acquifere (già aggredita da ben 18 sostanze tossiche oltre i limiti ammessi). Si va da una serie di “carenze e incongruenze” progettuali, “significative criticità ambientali”. “NeÌ si ha evidenza che rispetto al piano di imposta dello strato inferiore del sistema barriera di fondo sia garantito il necessario franco di 2 m in funzione della soggiacenza della falda”, scrivono gli esperti dell’agenzie regionale. Tradotto: l’obbligatoria distanza minima di due metri che per legge deve separare il fondo della discarica dalla falda acquifera non è garantito. LEGGI QUI l’approfondimento
Per la Soprintendenza, invece, il sito merita ancora tutela paesaggistica come pezzo pregiato di Agro romano.
“CRITICITÀ AMBIENTALI E VIOLAZIONI”
“Nel caso di specie – precisano i dirigenti dell’Area VIA regionale, Olivieri e Consoli – il parere negativo di ARPA è stato emesso a seguito della disamina della documentazione progettuale, comprensiva del PMeC (Piano di Monitoraggio e Controllo, ndr), e dalla quale sono emerse significative criticità ambientali inerenti sia l’assetto geologico che quello idrogeologico del sito. Nella valutazione tecnica sono state evidenziate anche ulteriori specifiche problematiche, nonché violazioni delle disposizioni relative alla normativa per le discariche, di cui al D.Lgs. n. 36/2003. Pertanto sulla base delle considerazioni sopra esposte il parere di ARPA è da considerarsi espresso nel rispetto della normativa di riferimento. In merito al parere negativo espresso dalla Soprintendenza, la scrivente Area ritiene che lo stesso debba conservare la sua efficacia fino al pronunciamento del TAR Lazio, sul ricorso proposto da CodestaSocietà per l’annullamento del predetto parere”. Dopodomani, giovedì 8 luglio, si terrà la seconda seduta del tavolo tecnico (Conferenza dei servizi) sul progetto di discarica Paguro.