Intanto anche il Noe (nucleo operativo ecologico) dei carabinieri è stato interessato alla situazione dei rifiuti romani scaricati nel settimo invaso, dopo un esposto dell’associazione Salute Ambiente Albano, che chiedeva un intervento sul posto.
Potrebbero arrivare anche i militari del Noe nelle prossime ore, intanto però l’indagine è seguita e curata dagli ispettori del dipartimento della sicurezza del lavoro, ambientale e pubblica della Asl Roma 6, su delega della procura di Velletri.
L’indagine su cui vige il più stretto riserbo al momento, come confermato da alcuni amministratori pubblici locali, che hanno presentato vari esposti. Dovrà accertare che tipo di rifiuto viene conferito nel settimo invaso, che punto è la situazione del percolato e dell’inquinamento del sottosuolo e dell’ambiente, se ci sono tutte le documentazioni parallele a questo tipo di scarico, di cosa realmente si tratta ciò che viene gettato nel settimo invaso e se tutte le autorizzazioni del comune di Roma e delle società interessate sono in regola.
L’ultimo blitz degli ispettori della azienda sanitaria locale è stato il quinto in pochi giorni, dopo quelli che avevano bloccato i lavori per 3 giorni e i relativi scarichi per motivi di sicurezza sul lavoro, dove avevano indicato di mettere in sicurezza la discesa di accesso al settimo invaso con alcune recinzioni e protezioni sicure, installare una cabina di comunicazione tra camion e operaio moviere, e di installare un impianto di irrigazione più grande e vasto per coprire di acqua nebulizzata il settimo invaso pieno di rifiuti, per evitare la dispersione delle polveri sottili nell’ambiente e contenere i cattivi odori, che è in via di realizzazione. Non trova conferma la notizia che sia stato installato vicino al settimo invaso un impianto di spruzzamento con del profumo per attenuare i cattivi odori, che si era diffusa tra alcuni cittadini del presidio e su alcune pagine social. Da quanto accertato al momento, vi è solo una continua irrigazione e nebulizzazione continua con prodotti e trattamenti enzimatici come richiesto dalle autoritarie sanitarie per inumidire la buca enorme piena di rifiuti, contenendone le esalazioni.
Nei prossimi giorni, dopo i rilievi dell’Arpa e Asl sulle acque del sottosuolo e sui rifiuti conferiti, e dopo il sequestro della documentazione disposto dalla procura di Velletri, potrebbero arrivare novità di rilievo. Nelle foto il momento dell’arrivo degli ispettori della Asl Roma 6 inviati dalla procura veliterna venerdì pomeriggio, che sono stati all’interno dalle 13.30 alle 19.