A bruciare una cava piena di rifiuti, per lo più tossici, sterpaglie e un’area boschiva adiacente ad abitazioni private. Evacuate al momento ben 15 famiglie a ridosso del rogo. Sul posto una task force di vigili del fuoco con 2 autobotti, carro respiratori, dos e capoturno. Presenti anche i sanitari del 118, carabinieri, agenti della polizia locale e volontari di protezione civile, oltre che ai sanitari per le operazioni di soccorso e bonifica dell’area. Dalle 14, circa è arrivato anche il sindaco di Ardea, Mario Savarese.
Tante le persone scese per strada. Al momento, fanno sapere dal Nucleo Operativo Airone, intervento subito in loco di “di chiudere le finestre e di prestare massima attenzione perché la colonna di fumo nero, che si è alzata in cielo è causata principalmente da materiali plastici e altamente tossici”.
Proprio questa settimana il Caffè.tv si era recato alla cava di via Monti di Santa Lucia per documentare la gravità della situazione, ascoltando le testimonianze di chi abita in quella zona (LEGGI il reportage: Incendi tossici nella “terra dei fuochi” di Ardea, il sindaco chiede aiuto)
“Una situazione irrecuperabile, dove non si vede fine – dichiara Gianni Fois, comandante del nucleo operativo di protezione civile Airone – stiamo intervenendo con tutte le squadre che abbiamo a disposizione, ogni giorno c’è un intervento. Giorni fa avevo dichiarato che se si continuava così, ci sarà un rogo generale con problemi gravi e irrecuperabili. Spero che non sia quello di oggi”.
Una situazione allarmante, quella che sta avvenendo nella nuova Castel Romano del litorale sud, in una specifica area compresa fra via monti di Santa Lucia e via valli di Santa Lucia. Una zona ribattezzata da molti cittadini “zingaropoli”, nota ai residenti anche come “cava” o “cimitero delle auto rubate”.
Proprio qui, nella nuova terra dei fuochi del litorale romano ad agosto si verificano giorno e notte diversi incendi con inquinamento al limite del disastro ambientale nella stessa area, dove vive una grande comunità di nomadi e stranieri che vivono in condizioni pietose e di estremo degrado, a poche centinaia di metri di distanza dal centro abitativo di Tor San Lorenzo. Una zona dove la delinquenza regna sovrana, dove tutti i giorni arrivano segnalazioni di residenti costretti a chiamare agenti della polizia locale, forze dell’ordine, volontari di protezione civile e vigili del fuoco a causa dell’aria stagnante e delle nubi tossiche che si vengono a creare.
Una situazione insostenibile e potenzialmente esplosiva che non si ferma da anni ma che incredibilmente non viene fermata. Una vera e propria bomba ecologica che coinvolge anche molti bambini, nomadi abbandonati a sé stessi. Sono anni che vengono presentate denunce ed esposti, ma tutto tace. Tutte le iniziative di contrasto al fenomeno, oramai sono cadute nel vuoto.
Massimiliano Gobbi