Saranno centinaia gli operatori sanitari del 118, a rischio licenziamento, a scendere in strada mercoledì 22 settembre a piazza Montecitorio. Arriveranno da tutte le province del Lazio, dai Castelli Romani, Latina e provincia. I sindacalisti autonomi spiegano in una nota: “Noi chiediamo di rispettare la legge che parla proprio di servizi esternalizzati. Si possono fare procedure diverse: perché non le fanno? Fermo restando le competenze attribuite al Commissario ad acta per la prosecuzione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione”.
“Questa è una legge scritta, che noi presenteremo Il giorno della protesta come sindacato Confail ai rappresentanti politici ” dicono dal direttivo della sigla sindacale: “a) ai fini dell’applicazione di quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 marzo 2015 (Disciplina delle procedure concorsuali riservate per l’assunzione di personale precario del comparto sanità) e dall’articolo 1, comma 543, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, relativo alle procedure concorsuali straordinarie per l’assunzione di personale medico, tecnico-professionale e infermieristico, si considera, per il personale in possesso dei requisiti ivi richiesti, il servizio svolto, anche in deroga alle procedure previste dalla normativa regionale; b) esaurite le procedure concorsuali straordinarie di cui alla lettera a), al personale non rientrante nelle fattispecie ivi previste, impiegato in forme riconducibili a processi di esternalizzazione nell’assistenza diretta o indiretta ai pazienti nelle aziende e negli enti del servizio sanitario regionale, viene riconosciuto, nelle procedure concorsuali successive, un punteggio nell’ambito del curriculum formativo e professionale in relazione agli anni di lavoro svolto”.