RISULTATI SOLO PARZIALI
Quindi sono solo parziali i risultati dei prelievi mensili (relativi al mese di settembre) effettuati dai tecnici regionali nell’immondezzaio castellano perché, lo ricordiamo, riguardano solo ed esclusivamente 4 pozzi su 10 sottoposti a monitoraggio. Tali dati parziali sono stati trasmessi il 12 ottobre al comune di Albano e poi da quest’ultimo subito pubblicati sulla pagina trasparenza comunale. Tutte le analisi sono state trasmesse da Arpa Lazio anche alla Città Metropolitana di Roma, guidata ancora dalla sindaca della Capitale Virginia Raggi, a Wanda D’Ercole e Vito Consoli, responsabili dell’Ufficio Rifiuti della Regione Lazio, e al Ministero della Transizione Ecologica. I cittadini, associazioni e comitati sono a dir poco indispettiti da questo ennesimo ritardo nella pubblicazione dei risultati delle analisi relative ai 7 pozzi mancati e non escludono di rivolgersi ancora alla magistratura, come già avvenuto nel recente passato.
MORESCO: “NON DIMENTICHIAMO IL POZZO C BIS. ATTENDIAMO NOTIZIE DA ARPA”
Poi c’è la questione, ancora aperta, del settimo ed ulteriore pozzo, il C bis: “A questo punto – ci racconta Marco Moresco, consigliere comunale di opposizione di Albano – attendiamo di sapere se e quando l’Arpa Lazio tornerà a prelevare acqua anche nel pozzo C bis, situato a ridosso dell’area su cui si trova l’ex TMB, il frullatore per rifiuti indifferenziati andato in fiamme il 30 giugno 2016, al posto del quale potrebbe ora sorgere il maxi-biogas da 80mila tonnellate all’anno. Ricordo che il prelievo di acqua in questo pozzo era saltato, il 16 settembre scorso, a causa di una pompa rotta e – a quanto ci risulta – mai più eseguito. Attendiamo notizie in merito da Arpa Lazio”.