La battaglia di numerose associazioni e comitati territoriali contro il maxi centro commerciale che il comune di Albano è intenzionato a realizzare a Cecchina, località Fontana di Papa prosegue con un volantinaggio che avrà luogo sabato mattina 13 novembre dalle ore 10,00 davanti alla parrocchia ed a varie attività commerciali della zona.
“Albano migliora con il cemento? – si legge in una nota stampa dei proponenti dell’iniziativa – riteniamo che Albano migliori se tutte le scelte della nostra Amministrazione saranno ispirate al benessere delle generazioni future. Per tale ragione diciamo NO ad investimenti su nuovo cemento a partire dal PRINT di Cecchina, dove si prevede una struttura commerciale con annesso parcheggio per 6.000 mq. Le osservazioni che abbiamo presentato al Comune di Albano sollevano dubbi sul rispetto della normativa vigente, richiamando l’attenzione sull’emergenza ambientale prodotta dal consumo di suolo. Tra le conseguenze nefaste del consumo di suolo sottolineano anche l’abbandono dei centri storici e l’impoverimento dei suoi spazi commerciali, percheÌ fincheÌ si daÌ€ la possibilitaÌ€ di costruire ex novo su terreni agricoli garantendo profitti doppi o tripli rispetto al restauro dell’esistente, si provoca un progressivo spopolamento del centro storico e il conseguente abbandono e degrado. I cittadini firmatari si chiedono a chi serve il nuovo cemento, se la popolazione nel Lazio, come in tutto il Paese, diminuisce. Questo si traduce anche in una minor domanda di strutture commerciali. Proprio sulla Nettunense, dopo la proliferazione selvaggia, si contano le chiusure e l’abbandono di migliaia di metri quadrati: dall’ex complesso “Pork’s house” ai centri commerciali “Arcobaleno” e “i Colli” per citare i piuÌ€ conosciuti. L’alibi del PRINT eÌ€ una rotonda sulla Nettunense per mettere in sicurezza l’intersezione con via Ginestreto e via Campoleone, che la Regione – gestore della strada tramite ASTRAL – avrebbe dovuto realizzare almeno tre anni fa in occasione dell’apertura del nuovo ospedale dei Castelli 500 metri piuÌ€ avanti. Se la competenza e i relativi oneri sono regionali, percheÌ il Comune concede al privato il cambio di destinazione d’uso? Tra l’altro, sconvolgendo un paesaggio agrario di rilevante valore da considerare di pregio ambientale. L’azione civica continueraÌ€ con la richiesta di un incontro all’amministrazione di Albano per chiedere di non consentire nuove costruzioni che consumano irrimediabilmente suolo, e dare prioritaÌ€ agli investimenti sul recupero dell’esistente”.