Stavolta, però, alla malfattrice le cose sono andate storte: per due volte ha cercato di truffare la stessa vecchietta, una verace 80enne “romana de’ Roma”, la quale, memore della prima brutta esperienza, stavolta ha solo finto di “abboccare” mentre, invece, era lei ad aver preso all’amo la giovane donna facendola arrestare. Tutto era iniziato ai primi di settembre, quando la 36enne, lasciata Ardea, aveva raggiunto il quartiere capitolino di Trastevere e suonato al campanello della nonnina che evidentemente aveva già puntato.
Con una scusa si era fatta aprire e si era presentata come pia donna, dicendole che voleva venderle immagini sacre e fragranze profumate, riuscendo con abilità a derubarla di oggetti e monili in oro per 3.000 euro circa. Trascorsi pochi giorni, passeggiando nei pressi di piazza Cosimato l’80enne si è imbattuta nuovamente nella ladra, ma ha fatto buon viso a cattivo gioco e si è fatta volutamente “agganciare” con un piano ben chiaro nella mente: incastrarla e spedirla dietro le sbarre. La 36enne, da parte sua era convinta che quella vecchietta un po’ svagata non l’avesse riconosciuta e forse già assaporava il nuovo, imminente bottino.
«Cara, dammi il braccio che le gambe mi sostengono poco – le ha detto con voce tremula –, così mi accompagni a casa e sali con me». La truffatrice però si è insospettita per quella presa così energica e soprattutto per il fatto che si stavano incamminando non verso l’abitazione, ma verso la vicina caserma dei carabinieri. In quel momento ha capito il piano della sua vittima: trascinarla in caserma. Con una scusa ha così cercato di allontanarsi. Ma i militari dell’Arma, avvisati poco prima, dalla stessa attempata “detective” le aspettavano e l’hanno acciuffata.