SAN GIUSEPPE
L’allarme suonato dallo storico quotidiano di Torino ha suscitato la reazione piccata della politica marinese e ha portato alle interrogazioni urgenti del consigliere regionale di Forza Italia, già sindaco di Marino, Adriano Palozzi, e del senatore piddino, Bruno Astorre. In sostanza i due esponenti chiedono rispettivamente al presidente della Regione Zingaretti e al ministro Lorenzin, se siano fondate le voci di chiusura dell’ospedale e al contempo rimarcano come il San Giuseppe rappresenti una eccellenza sanitaria e strategica per tutti i Castelli Romani, provvista di cinque sale operatorie altamente tecnologiche, un reparto di ginecologia completamente ristrutturato, e negli scorsi mesi è stato protagonista di una serie di interventi milionari, che consentono adesso al presidio marinese di poter accogliere fino a 400 degenti. In attesa che le interrogazioni abbiano risposta puntuale, l’assessore alla Sanità di Palazzo Colonna, Remo Pisani, ha scritto una lettera alla Lorenzin richiedendo un sollecito incontro sui temi inerenti la valorizzazione del nosocomio: «Il San Giuseppe – si legge nella missiva inviata il 30 dicembre – è stato incluso nella “Black-list” degli ospedali con meno di 120 posti letto destinati alla chiusura e/o riconversione in riabilitazione o lungodegenza. Riteniamo che tale scelta non consideri alcuni aspetti rilevanti che la struttura ospedaliera del Comune di Marino pone in essere, sia sotto il profilo della potenziale erogazione dei servizi ospedalieri territoriali che del ruolo strategico finora assunto nel perimetro dei Castelli Romani, oltre che della elevata professionalità degli operatori sanitari operanti nella struttura ospedaliera. Senza considerare – continua Pisani – la riconosciuta qualità dei servizi erogati e il rilevante impegno economico, profuso negli ultimi anni in termini di investimenti nell’adeguamento a standard di eccellenza sotto il profilo tecnologico,strutturale e funzionale».
SPOLVERINI
Reazione all’apparenza più tranquilla invece nel Comune di Ariccia, dove il futuro sanitario si chiama soprattutto Ospedale dei Castelli, che, dopo “doppie” prime pietre e lavori a passo di lumaca, adesso spera di non incontrare più intoppi finanziari e problemi amministrativi. A dire la sua sullo Spolverini, nosocomio inserito nella black-list del ministero, è stato altresì il sindaco Emilio Cianfanelli, che nel suo post facebookiano di inizio anno parla di “attivazione della Casa della Salute”.