Elettra Marconi è stata accolta con grande entusiasmo dai volontari dell’Arac (Associazione radioamatori e computeristi) a Castel Gandolfo, dove il padre Guglielmo nel 1932 realizzò la prima stazione fissa radiotelefonica a microonde, antesignana del nostro telefono mobile. Il professor Livio Spinelli, consigliere di Elettra Marconi, ha ricordato che nelle città di Castel Gandolfo, Rocca di Papa e Santa Marinella Gugliemo Marconi ha eseguito importanti esperimenti che hanno aperto la strada alle telecomunicazioni che oggi hanno uno sviluppo esplosivo. La stazione a microonde di Castel Gandolfo era utilizzata per le comunicazioni riservate tra papa Pio XI ed i vertici della Chiesa di Città del Vaticano. «Marconi – ricorda il professor Spinelli – dovette risolvere diversi problemi tecnici per mettere a punto la sua invenzione. Non riusciva a capire, per esempio, perché ad un certo punto il fascio di microonde veniva disturbato, salvo poi accorgersi che il fastidio era provocato da un giardiniere delle ville pontificie di Castel Gandolfo che passava con il tagliaerbe». La principessa Elettra, che porta il nome della nave da cui Marconi con le sue invenzioni rivoluzionò il mondo delle telecomunicazioni, ha lanciato dai Castelli Romani un appello al mondo scientifico: «La casa di mio padre a Bologna – ha detto – sta cadendo a pezzi. Vorrei poterla ristrutturare per realizzare un centro di eccellenza internazionale per le telecomunicazioni». Fausto D’Angelo, presidente dell’Arac che appartiene al Raggruppamento nazionale dei radioamatori per l’emergenza, ha promesso di accogliere la sollecitazione e di impegnarsi insieme alle centinaia di volontari del territorio per aderire a questa iniziativa. I radioamatori castellani si sono anche impegnati a sostenere il museo di Colleferro con la più grande raccolta al mondo di strumenti di telecomunicazioni che da tempo è chiuso al pubblico per mancanza di fondi.
15/01/2014