DI FIORI” ASPETTIAMO RISPOSTE CONCRETE DALLO STATO”
Come già in occasione degli atti incendiari dello scorso anno, per il sindaco di Ardea, Luca Di Fiori, questi attentati rivelano un disegno ai danni dell’intera città e della stessa amministrazione comunale: «È chiaro – afferma il primo cittadino – che questo clima di intimidazioni sta facendo male e sta lacerando la città, ed è un disegno chiaro di chi vuol imporre qualcosa che alla comunità non piace. Alle istituzioni statali il Comune di Ardea, dice: “Non dobbiamo mollare”». E proprio allo Stato il sindaco di Ardea si rivolge per ottenere interventi concreti: «Non è la prima volta – aggiunge Di Fiori – che vengono bruciate auto di esponenti di rilievo della vita sociale e politica della città. Centinaia di cittadini hanno partecipato a una fiaccolata lungo le strade del territorio per sollevare l’attenzione sulla sicurezza. La città non può continuare a vivere in questo clima di terrore. La Regione, la Prefettura, il ministero dell’Interno diano subito una risposta: lo chiedono i quasi 50mila cittadini ardeatini. è incredibile che tutto ciò avvenga in un territorio da sempre definito di confine e che ha visto di recente alcune intimidazioni a un esponente politico della vicina Aprilia. C’è da porre una controffensiva di area vasta da parte di tutte le istituzioni». Lo ha detto in una nota il sindaco di Ardea Luca di Fiori in merito all’ultimo attentato incendiario che ha visto coinvolta anche l’auto del consigliere comunale Franco Marcucci».
TERRITORIO LASCIATO A SE STESSO
Nel corso dello scorso anno, la strategia del fuoco è stata ben presente ad Ardea – sono state date alle fiamme le automobili del giornalista Luigi Centore, dell’ex comandante dei carabinieri di Tor San Lorenzo, ora blogger, Walter Giustini, del presidente del Consiglio comunale Massimiliano Giordani – e minacce di morte sono state ricevute dal consigliere comunale Pd, Antonino Abate: «Questo – sostiene Antonino Abate – è un territorio che, dal punto di vista della sicurezza, è stato abbandonato a se stesso dall’amministrazione comunale che non sta facendo abbastanza per far stare tranquilli i cittadini, i quali da tanto tempo assistono al dilagare della microcriminalità». Per l’ex candidato a sindaco del Pd, la situazione è figlia di una cattiva gestione della cosa pubblica. «In un anno e mezzo – aggiunge Abate – l’amministrazione comunale ha dimostrato la sua incapacità e la sua impreparazione nella gestione di un territorio come Ardea e nel nuovo anno non ci aspettiamo grandissime cose. La sicurezza però deve essere una priorità, così come il rilancio turistico e occupazionale del territorio. Più volte in consiglio comunale ho fatto appello alla responsabilità del sindaco e della sua squadra affinché, per il bene della città, la maggioranza si faccia aiutare dall’opposizione che ha dimostrato di avere le capacità per governare questa città, al contrario della stessa maggioranza che ha dimostrato solo di distruggere quanto di poco aveva ereditato».
INTERVENGA L’ANTIMAFIA
Già in seguito all’ottobre di fuoco di Ardea dello scorso anno, il Coordinamento Antimafia di Anzio e Nettuno aveva chiesto un deciso intervento delle istituzioni, compresa la Procura distrettuale antimafia, per occuparsi del litorale a sud di Roma. Richiesta rinnovata dopo l’incendio all’auto del consigliere Franco Marcucci: «Ad Ardea – si legge in una nota a firma del presidente e del vice presidente del Coordinamento Edoardo Levantini e Daniele Audoly – si è verificato l’ennesimo attentato ad un amministratore locale: l’auto del consigliere Franco Marcucci è stata data alle fiamme ieri notte. Si tratta dell’ottavo attentato, dal mese di luglio del 2013, contro amministratori locali, giornalisti ed ex esponenti delle forze dell’ordine ad Ardea. È la terza volta in 5 anni che viene incendiata l’auto del consigliere Marcucci. Il clima di intimidazioni di stampo mafioso nei confronti degli amministratori locali dovrebbe indurre la prefettura ad adottare le misure previste dal testo unico sugli enti locali. Gli attentati agli amministratori nel Lazio sono purtroppo una normalità: basti ricordare le gravissime intimidazioni che hanno interessato l’ex assessore Chiusolo di Aprilia. Ci auguriamo che la Dda coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino avvii un monitoraggio degli attentati e delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali del Lazio».