I Carabinieri della Compagnia di Anzio hanno chiuso il cerchio sull’omicidio di Alessandro Torni nel 2008. Dopo che due mesi fa era stato arrestato il mandante, gli uomini del Maggiore Ugo Floccher hanno messo in manette anche il presunto esecutore materiale, un 50enne di Tor San Lorenzo con precedenti, Claudio Di Costanzo. L’esecuzione avvenne la sera del 3 gennaio 2008, intorno alle ore 18.30 circa, quando la vittima, da poco uscito dagli uffici della Stazione Carabinieri di Tor San Lorenzo, dove aveva adempiuto all’obbligo di firma a cui era sottoposto, fu affiancato sulla Laurentina, da un’auto di grossa cilindrata e colpito a morte con due colpi d’arma da fuoco, da uno degli occupanti. Torni si trovava a bordo della sua Ford Fiesta insieme al padre e al figlio, che fortunatamente rimasero illesi; per lui, invece, i due colpi al torace risultarono letali nonostante i soccorsi e il trasporto in ospedale, non furono sufficienti a salvargli la vita. Torni fino a qualche mese prima era stato ristretto al regime degli arresti domiciliari poiché ritenuto il responsabile, a sua volta, insieme ad altre persone, dell’omicidio del 27enne Mario Guzzon, originario di Aprilia, ucciso nel febbraio del 1999 da più colpi di pistola e dato alle fiamme nei pressi dello stabilimento balneare di Tor San Lorenzo il Gabbiano. La complessa attività investigativa dei Carabinieri, avviata dopo il grave fatto di sangue, aveva consentito quasi da subito di indirizzare i sospetti su un gruppo di pregiudicati del luogo con i quali Torni era entrato in netto contrasto dopo la scarcerazione, avvenuta nell’estate del 2007; gli elementi raccolti, tuttavia, non furono ritenuti sufficienti e il procedimento fu archiviato. Nel febbraio del 2012 il Gip del Tribunale di Velletri dott.ssa Ilari ha accolto la richiesta di riapertura delle indagini formulata dall’Ufficio del Pubblico Ministero dott. Travaglini, in ordine all’omicidio di Alessandro Torni. La riapertura delle indagini, scaturita dall’analisi di nuovi elementi, ha consentito di avviare un’ulteriore attività investigativa di tipo tradizionale, aiutata anche da attività tecniche e riscontri scientifici, che hanno permesso ai Carabinieri di Anzio di riattualizzare e rafforzare i gravi indizi di colpevolezza emersi già in precedenza a carico del pregiudicato di origine napoletane M. M., individuato quale mandante dell’omicidio, già arrestato lo scorso 24 ottobre. Nel corso delle complesse indagini si è appurato che alla base dell’omicidio ci sarebbero stati da un lato dei forti rancori personali, attinenti una relazione sentimentale conclusasi male fra il pregiudicato e la sorella dell’assassinato, e dall’altro la volontà di entrambi di primeggiare nel contesto criminale locale. A conferma di ciò, dalla ricostruzione dei Carabinieri, è emerso che i due già da tempo si erano affrontati pubblicamente; da lì a poco si è passati dalle minacce verbali a delle vere e proprie intimidazioni che si sono concretizzate anche in un primo agguato a Torni che, nella circostanza, riuscì a salvarsi. Nelle fasi dell’esecuzione del provvedimento emesso ad ottobre a carico del citato M.M. i Carabinieri eseguirono mirate perquisizioni domiciliari anche nei confronti di altre persone indagate nell’ambito del procedimento penale, compreso proprio il soggetto arrestato. Le attività in oggetto, nel confermare proprio lo spessore criminale dei soggetti interessati e nel fornire ulteriori riscontri investigativi, hanno consentito il 24 ottobre di arrestare in Marina di Tor San Lorenzo rispettivamente il fratello e la sorella di Di Costanzo, in quanto trovati in possesso il primo di una pistola calibro 22, di due fucili, di cui uno risultato rubato e l’altro con matricola abrasa, nonché 40 cartucce, mentre la seconda per la detenzione presso la propria abitazione di 170 grammi di marijuana suddivisa in vari contenitori e materiale per la pesatura e il confezionamento dello stupefacente. Tutti i provvedimenti cautelari citati hanno trovato conferma da parte del Tribunale del Riesame di Roma. Con l’arresto di Di Costanzo si chiude quindi, a distanza di alcuni anni, il cerchio sull’omicidio di Alessandro Torni che all’epoca dei fatti destò particolare clamore proprio per le modalità dell’assassinio che, per rilevanza criminale, matrice organizzativa nonché modalità esecutiva, venne ricondotto sin da subito ad un gruppo criminale ben organizzato. L’attività, fra l’altro, all’epoca dei fatti prese in esame anche altri episodi che riguardavano per lo più il Comune di Ardea, ed in particolare la frazione di Tor San Lorenzo, luogo ove i citati pregiudicati destinatari delle misure avrebbero instaurato un vero e proprio clima intimidatorio nei confronti degli spacciatori locali, avvalendosi, per raggiungere tale scopo, anche dell’uso di armi da fuoco, come attestano i recuperi di armi effettuati nel corso dell’attività (una Beretta cal 22 con silenziatore ed una Rouger 9×21, entrambe con matricola abrasa e relativo munizionamento, nonché le altre armi rinvenute lo scorso mese di ottobre durante le perquisizioni).
15/01/2014