Si chiama Tagesmutter (ovvero mamma di giorno ndr), il progetto caso nido molto diffuso in nord Europa che la giunta pentastellata di Pomezia ha deciso di sperimentare anche in città. L’idea è rivolta a tutte le donne che vogliono trasformare «le loro case in nidi familiari – si legge sulla delibera – per agevolare i problemi di conciliazione della vita lavorativa, con un occhio sempre attento alla qualità educativa». In sostanza le mamme disoccupate, ma pure quelle a tempo pieno per scelta possono prendersi cura anche di altri bambini a cui aprono le porte della propria casa, aiutando così le donne che, per carenza di posti, non hanno potuto iscrivere i propri piccoli all’asilo nido municipale. Il servizio è rivolto ai bimbi tra i 3 mesi e i 3 anni che possono essere affidati ad un solo adulto: la Tagesmutter, appunto. La mamma di giorno può accogliere in casa fino ad un massimo di cinque bambini compresi i propri figli che non possono però superare i 6 anni. La Tagesmutter tuttavia può decidere di occuparsi di bimbi più piccoli, fino a 1 anno, ma in questo caso il numero massimo di bambini ospitati in casa scende a tre. Non ci si può però improvvisare mamma di giorno. La Tagesmutter, infatti, deve iscriversi ad un corso di formazione e deve essere autorizzata a educare e curare i piccoli nella propria casa. Inoltre per aderire al progetto è necessario presentare all’ufficio Politiche sociali del Comune la documentazione necessaria per ottenere l’autorizzazione ad effettuare il servizio. Il progetto sperimentale durerà un anno – fino a gennaio 2015 – eventualmente rinnovabile in attesa delle linee guida della Regione Lazio. L’amministrazione promuoverà la Tagesmutter «attraverso la partecipazione attiva degli enti gestori e delle famiglie – si legge sulla delibera – nell’ambito della programmazione e sviluppo di un servizio sperimentale per l’infanzia che soddisfi il bisogno sociale della cittadinanza».
15/01/2014