In primis, dei residenti che più volte hanno denunciato la “penombra” della piazza cosiddetta “viola” (per via degli arredi), “e che guarda caso ora – denunciano i cittadini – è supervisionata dalle forze dell’ordine”. “Ma deve sempre succedere l’irreparabile prima che ‘qualcuno’ si decida di intervenire?”, sbotta il signor Mario incontrato davanti al locale incendiato mentre con le mani al viso si dice preoccupato “per i miei nipoti – afferma – che la sera escono in giro per il centro”. E giù con i commenti da ogni parte per l’accaduto. “Un atto che non deve rimanere impunito – ha commentato Nadia Biscossi, presidente dell’associazione ‘Il Ponte’, presidio locale di ‘Libera’ – il razzismo e la violenza gratuita sono fenomeni che serpeggiano ovunque nella nostra società, non possiamo nascondercelo. Eppure, gli atti di intimidazione avvenuti a Cisterna potrebbero essere opera di una piccola o grande criminalità organizzata contro cui si devono scagliare non solo le forze dell’ordine e le istituzioni ma anche i comuni cittadini. La cultura della legalità si costruisce ogni giorno con azioni semplici ma concrete. Per questo, come presidio di Libera, stiamo organizzando per il prossimo 16 gennaio un incontro sul tema della criminalità nell’area nord della provincia”. Il triste episodio non poteva far riemergere il dibattito circa la proposta di armamento della Polizia Locale per consentire pattugliamenti serali.
“Per quanto riguarda Piazza Amedeo di Savoia – ha detto il sindaco Antonello Merolla – ho chiesto urgenti interventi per il potenziamento dell’illuminazione oltre che iniziative che coinvolgano i gestori degli esercizi presenti in quell’area”. Parole quelle del primo cittadino che non sono affatto piaciute al consigliere comunale del Pd Sandro Di Mario, il quale ha accusato Merolla di aver minimizzato l’accaduto. “Quello su cui non sono d’accordo con il sindaco – ha detto – è che non si può dire che questo è un atto legato all’esercizio di attività, ad un regolamento di conti, perchè c’è un sentimento diffuso in Italia, che è quello di dire che gli stranieri tolgono lavoro agli italiani, che fanno una concorrenza sleale per quanto riguarda le attività economiche agli italiani…”. Subito la replica di Merolla: “Non ho assolutamente minimizzato quanto avvenuto; si tratta comunque di un fatto delinquenziale sia esso di matrice razziale o non”. Che va comunque affrontato, subito. E non con le solite frasi che il copione impone agli amministratori. Francesco De Angelis