«L’estensione del perimetro apre nuove prospettive – ha spiegato il Presidente del Parco, Gaetano Benedetto -: trattandosi di un marchio di qualità territoriale, incrocia l’offerta turistica, storico-culturale e dei prodotti; crea inoltre occasioni per finanziamenti per progetti di tutela e di sviluppo sostenibile. Per questo è giusto che l’UNESCO chieda non solo la definizione dei territori interessati secondo precisi parametri di riferimento, ma chieda anche un impegno coerente degli Enti competenti per gestirli in chiave sostenibile con la partecipazione della comunità locale. In questo senso l’accordo di programma su cui da gennaio bisogna lavorare rappresenta anche un’occasione per rilanciare proposte che dovranno successivamente essere progettualizzate e costituire riferimento per l’allocazione o la ricerca di nuovi finanziamenti».
Il Sindaco Maurizio Lucci, smentendo le voci che volevano l’estensione della zona MAB UNESCO dalla foresta alla riserva costiera equivalere ad un’espansione del territorio del Parco, ha aggiunto che «diventare patrimonio dell’UNESCO attraverso una sorta di marchio di qualità valido in tutto il mondo potrà solo far bene a questo territorio, poiché aprirà la strada al reperimento di eventuali finanziamenti legati alla valorizzazione ed allo sviluppo di tali zone. Non solo la foresta, le dune e il mare, ma anche l’agricoltura, il territorio, la storia della bonifica, acquisteranno nuovo valore con il riconoscimento UNESCO, un marchio che contraddistinguerà Sabaudia. Sono convinto sia una grande opportunità per la nostra città».