“L’isoletta”, che dal 2007 produce olio di qualità, ha come soci l’avvocatessa e i figli Costantino e Filippo Giorgio Colnaghi. Nel 2009 venne nominata amministratrice dell’azienda una donna di Roma, segretaria e persona di fiducia della famiglia da oltre 20 anni. Ma tre anni dopo, emerse delle anomalie contabili, i soci incaricarono un commercialista e un fiscalista di fiducia di svolgere accertamenti tecnici sullo stato contabile e patrimoniale dell’azienda, scoprendo un ammanco di denaro per l’anno 2010 e parte del 2011 di circa 40 mila euro. I soci revocarono l’incarico all’amministratrice e, dopo aver scoperto che a loro insaputa aveva anche nominato due persone come delegate ad operare per suo conto sul conto corrente aziendale, facendo loro cambiare assegni e intascando poi quel denaro, e che con le risorse della società erano stati acquistati beni come orchidee, borse e macchine fotografiche, l’avevano denunciata. Concluso il processo, il giudice del Tribunale di Latina, Fabio Velardi, ha ora condannato la manager a sei mesi di reclusione, pena sospesa, e a risarcire i danni, da liquidare in separata sede, oltre che al pagamento immediato di un somma provvisoria in anticipo sul risarcimento pari a circa 39mila euro in favore della azienda e dei soci, costituitisi parte civile tramite gli avvocati Marcello Montalto e Claudia Lenci.
Aprilia, si è appropriata di 40mila euro
Truffa nella gestione della tenuta Calissoni, amministratrice condannata
Accusata di essersi appropriata del denaro dell’azienda agricola “L’isoletta”, nello specifico di circa 40mila euro, l’ex amministratrice della società, una manager di Roma, è stata condannata dal Tribunale di Latina a sei mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena. La tenuta dove il 19 novembre 1983 vennero rapiti da un gruppo di sardi Anna Bulgari e il figlio Giorgio Calissoni, che all’epoca aveva 17 anni, torna così alla ribalta delle cronache. Un’azienda attualmente gestita da Laura Calissoni in Colnaghi, avvocatessa, imprenditrice di successo nel settore della moda, e sportiva, figlia e sorella delle vittime dei fatti di 33 anni fa, quando si trovò sola a trattare con i malviventi per la liberazione dei propri cari. E fu proprio Laura Calissoni a ricevere in una busta l’orecchio tagliato al fratello dai sardi, per convincere la famiglia a pagare il riscatto.
28/10/2016
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