Quante volte l’hanno visitata i ladri?
«24 volte più una rapina quando ero fuori dalla tabaccheria. L’ultimo colpo c’è stato appena un mese fa: il 3 ottobre. Mi hanno rubato slot machine, soldi, sigarette e gratta e vinci per un bottino totale di 8mila euro. È scattato l’antifurto fumogeno ma non ha funzionato».
Qual è stato il furto più ingente?
«Il più grave è stato quando sono entrati con un camion bianco, hanno sfondato le vetrine e causato danni da 60mila euro. Dall’assicurazione ho preso solo 19mila euro. Un’altra volta hanno sfondato la vetrina con un tombino, quelli con la scritta Littoria. Un’altra ancora hanno portato le macchine da gioco nei campi per svuotarle e le hanno ritrovate a San Michele. Potrei continuare fino a domani».
Quanto ha perso dal ’95 ad oggi?
«Io, in questi 21 anni, ci ho rimesso un milione e 200 mila euro. Più le notti trascorse dentro la tabaccheria perché le vetrine erano sfondate e non si poteva lasciare il negozio in balia dei passanti, i lavori da effettuare subito, i giorni che passavano prima che riuscivo a riaprire e a tornare a lavorare».
La tabaccheria non è munita di telecamere?
«Ne ho nove, collegate con le forze dell’ordine. Le registrazioni durano sette giorni. Ma se i ladri agiscono con le maschere, o incappucciati, non servono a niente».
Hanno mai preso un ladro che ha rapinato la sua tabaccheria?
«L’unico ladro che è stato arrestato l’ho fermato io davanti alla porta, pronto per agire. Con cinque mesi se l’è cavata. È a piede libero e, tra l’altro, abita pure nei dintorni. Mi è convenuto farlo arrestare?»
Non sono mai state prese misure di sicurezza?
«Solo una volta ho ottenuto per sei mesi dei controlli. C’erano le pattuglie NOCS della Polizia di Stato davanti al tabaccaio notte e giorno. Pensi che proprio mentre controllavano la zona i ladri sono entrati in tutte le abitazioni del palazzo di sopra».
Ad agire sono sempre gli stessi?
«Assolutamente no. Sono sempre in compagnia e scelgono soprattutto orari notturni e clima piovoso. Ma sono sempre persone diverse».
Perché proprio la sua tabaccheria?
«Perché è al centro Lestrella del quartiere Q4. Più volte ho segnalato lo stato in cui versa il quartiere: bivaccamento, gentaglia, giri di droga. Il posto ideale per commettere furti spensieratamente. Prima o poi me ne andrò via da qui e mi trasferirò all’estero, forse è l’unica soluzione: lì la sicurezza è una cosa normale, non come da noi».
Quale può essere la soluzione?
«Ci vogliono più controlli stabili. La proposta di ripescare il progetto della Caserma in via Respighi è ottima, se solo venisse davvero portata avanti. I quartieri q4 e q5 contano 35mila abitanti. Luoghi periferici come Latina Scalo, Borgo Grappa, Borgo Sabotino hanno la loro caserma dei Carabinieri. Perché noi no?».
In questo momento buio per Latina caratterizzato dagli arresti eccellenti, ci sono anche le semplici richieste dei cittadini di un quartiere dove la sicurezza è il desiderio più grande. Nell’incontro che si è svolto la sera del 16 novembre, presso una sala della parrocchia di San Luca, sono stati affrontati e riferiti al Sindaco i principali problemi avvertiti dai circa 35mila residenti della zona. I cittadini, grazie anche all’interesse di Elvio Vulcano del Movimento dei Poliziotti Democratici, hanno chiesto l’apertura di un commissariato di Polizia in zona e annunciato una manifestazione davanti alla sede della Prefettura che si svolgerà il 24 novembre alle 18. Coletta, dal canto suo, ha aperto alla possibilità di ripescare nei cassetti del Comune il progetto della realizzazione tramite finanziamento del Ministero degli Interni di una Caserma dei Carabinieri in via Respighi, nel famoso immobile che per due anni e mezzo è stato occupato da 15 famiglie senza dimora. L’idea era in piedi ai tempi delle elezioni di Zaccheo: erano già stati effettuati i sopralluoghi ed era anche stato comunicato l’avvio dei lavori. Poi, improvvisamente, si è tutto arenato a causa del decesso di uno dei proprietari e l’immobile è stato oggetto delle cronache locali per questioni di diverso genere. Nell’incontro il Sindaco ha annunciato la volontà di riconsiderare quel progetto, rintracciare il finanziamento e valutare la possibilità di realizzare proprio in quello stabile del quartiere q5 una nuova caserma dei Carabinieri.