BOOM DI ASSENZE
Un’oscura epidemia ha colpito i lavoratori del Comune? Troppi furbetti, stress alle stelle o cosa?
De Simone ha messo a confronto le assenze nel primo semestre di amministrazione Coletta con le assenze registrate durante le precedenti amministrazioni (Commissari prefettizi Barbato nel 2015-2016 e Nardone nel 2010, sindaci Di Giorgi e Zaccheo, ma per quest’ultimo solo su 4 mesi). Con Coletta la media dell’assenteismo rilevata da De Simone è del 30,15% “mentre la media delle tre precedenti amministrazioni è del 23,37%”.“Si evince che l’aumento del tasso di assenteismo della amministrazione Coletta – scrive l’ing. De Simone – eÌ€ stato del 31,74% rispetto all’amministrazione Nardone, del 12,01% rispetto all’amministrazione Di Giorgie del 48,42% rispetto all’amministrazione Barbato, mentre l’aumento medio del tasso di assenteismo nel semestre della amministrazione Coletta rispetto alla media delle tre amministrazioni precedenti è stato del 30,72% […] e del 34,61% rispetto all’amministrazione Zaccheo”.
DANNI STIMATI
La media scende a 23,49% nel quadrimestre successivo alla stagione estiva, tra settembre e dicembre scorsi. Risultato che è in perfetta linea con la tendenza del passato, quando in media tale valore è pari al 23,49%: evidentemente, ci sta che d’estate il personale anziché all’ombra della torre di piazza del Popolo, se ne vada al mare. “Rispetto alle precedenti amministrazioni – ragiona ancora l’autore dell’analisi – nei sei mesi di carica dell’amministrazione Coletta, da luglio a fine dicembre 2016, è come aver perso 21mila giorni lavorativi, circa 4.500 in più e il danno economico stimato è pari a quasi 700.000 euro”. Massimo De Simone ha inviato le carte al Sindaco e ai due Assessori, Antonio Costanzo delegato all’organizzazione, personale e gestione, e a Giulio Capirci, titolare del bilancio. “In 5 anni di governo – conclude De Simone -, perdurando la situazione odierna riscontata, il danno economico alle casse comunali ammonterebbe a circa 7 milioni di euro”.
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Costanzo: «Dato ribaltato, è come se lavorassero tre in più»
«Stiamo facendo controlli sistematici sulle assenze e sto elaborando i dati, che presenterò: di tutti i 516 dipendenti sapremo come e quanto lavorano, quanto e perché si assentano», annuncia al Caffè l’assessore Antonio Costanzo, incaricato di osservare e guidare l’organizzazione, il personale e la gestione della macchina amministrativa del Comune di Latina. A lui abbiamo chiesto lumi sulle assenze dei dipendenti comunali. In attesa di stilare la propria analisi, ci ha fornito alcune anticipazioni.
«L’ing. Massimo De Simone, che ringrazio per il suo prezioso contributo, ha sollevato un problema reale. Ma parte da una premessa errata: definendo il fenomeno “assenteismo”.Ma bisogna prima correttamente esaminare cause e dimensioni delle assenze dal lavoro», precisa Costanzo. Proprio lui, già dirigente-mastino dell’Inps, ha fatto le pulci alla presunta trasparenza dell’Ente di cui oggi è amministratore. Con lo stesso piglio sembra voler analizzare e trovare risposte. Staremo a vedere.
VISITE ASL A SOPRESA
«L’ing. De Simone giustamente mi chiede quali sono le azioni correttive messe in campo per ridurre il tasso di “assenza”. Ebbene – spiega l’Assessore -, stiamo chiedendo alla Asl di chiamare i dipendenti che si danno malati e di verificarne la situazione non solo, per esempio, il lunedì o nei giorni in cui magari ci si può aspettare la visita fiscale, ma anche in altri, “a sorpresa”. Questo è un grosso deterrente all’assenteismo. Nel secondo semestre 2016, (quello alla guida del sindaco Coletta, analizzato da De Simone, ndr) sono stati richiesti accertamenti fiscali alla Asl, anche per i giorni non previsti dalla normativa anti-assenteismo: abbiamo chiesto 125 visite fiscali su assenti per malattia, contro le 103 chieste nel secondo semestre 2015 (Commissario prefettizio Barbato, ndr)».
SITUAZIONE RIBALTATA
Ma Costanzo confuta alla radice i risultati di De Simone: «La situazione è ribaltata: è come se avessero lavorato in più tre persone», precisa l’Assessore, che snocciola i suoi dati: «Nel 2015 le giornate di assenza, comprese le ore di assenza riproporzionate alle giornate lavorative, sono 16.361 (15.300 giorni e 1.061 ore di assenza), mentre per lo stesso periodo i “giustificativi” attestanti la presenza sono 296 giorni di presenza (2.128 ore). Per lo stesso periodo del 2016 le giornate di assenza calcolate secondo la medesima procedura risultano 16.936 (15.718 + 8.770 ore di assenza), ma per lo stesso periodo i giustificativi di presenza sono pari a giorni 1.234 (8.888 ore). Il saldo puro è positivo: 575 giorni per i sei mesi, corrispondenti a circa 4,5 unità lavorative di differenza su base annuale. Quindi considerando anche la differenza tra i giustificativi di presenza, quantificati in giorni 938 a favore del secondo semestre 2016 (1.234 – 296), i valori negativi calcolati dall’ing. De Simone sono di fatto annullati, evidenziando inoltre un margine di positività differenziale del semestre luglio – dicembre 2016, con una maggiore presenza “virtuale” pari a circa 3 unità lavorative».
I MOTIVI DI ASSENZA
«Tra i “giustificativi” e cioè le giornate di assenza non retribuite e gli eventi previsti per legge sono compresi: la formazione per il personale, passata dalle 300 ore effettuare nel secondo semestre 2015 alle 800 ore nel secondo semestre 2016; gli eventi elettorali e il referendum di dicembre 2016, che hanno determinato un sensibile aumento di assenze per i riposi compensativi derivanti dal maggiore orario di servizio oltre la norma (287 giorni nel 2015 e 526 nel 2016), il recupero di maggiori prestazioni di lavoro straordinario non retribuito, congedi parentali non retribuiti (oltre 200 giorni sia nel primo che nel secondo semestre), interdizione anticipata a seguito di provvedimento giudiziario (nel 2° semestre 2016), infortuni sul lavoro (71 giorni nel 2015 e 271 nel 2016), gravi infermità, lutto (70 gg. nel 2015 e 80 nel 2016) ), ricoveri ospedalieri (56 gg. nel 2015 e 135 nel 2016)».
ORGANICO RIDOTTO E DEMOTIVATO
Infine anche aspetti più soggettivi e l’affaticamento della macchina amministrativa: «Abbiamo una carenza di organico di circa 350 persone (rispetto all’organico previsto dal Commissario Barbato mancherebbero 500 unità). Un fatto patologico se confrontato con il dato medio di altre città. Ho osservato 17 Comuni con circa 125.000 abitanti». Risultato? «Ogni dipendente del Comune di Latina deve prestare servizi a circa il doppio dei dipendenti di quegli altri Comuni. Sono credibili dunque situazioni di stress? Penso di sì».
E sul fatto che più di qualcuno potrebbe sentirsi demotivato? Non dev’essere facile lavorare in un Palazzo allo sbando, dove i carabinieri hanno fatto una retata con l’Operazione Olimpia, che ha visto in manette diversi “capi” politico-amministrativi, dirigenti e funzionari.
«È stata effettuata nei mesi scorsi una mappatura di tutto il personale dipendente – aggiunge Costanzo -, che ha consentito, tra l’altro, di avviare un processo di mobilità interna per una migliore collocazione del personale in base alle capacità, professionalità e attitudini possedute, rispondendo in tal modo anche al problema della motivazione del personale».