L’opera, datata 1908, è una tela importante per capire l’evoluzione stilistica dell’artista e il suo inserirsi nelle temperie contemporanee, chiude infatti la sequenza neoimpressionista del pittore e contiene il germe delle premesse del Futurismo che si manifesterà nel suo lavoro a partire dal 1909.
Serge Lemoine, ex direttore del Musée d’Orsay e consulente scientifico e culturale di Artcurial, spiega: “L’opera fu dipinta nel 1908 sul motivo, dalla terrazza della Villa Selle, ad Anzio. Rappresenta il punto di vista che l’artista aveva davanti a lui: una rosetta di agave in primo piano e il mare che si estende oltre l’orizzonte nuvoloso sormontato da una fascia di cielo. Semplice ed apparentemente innocuo, questo dipinto è in realtà un’opera maggiore di Giacomo Balla, realizzato in un momento fondamentale della sua evoluzione, quando lascia la figurazione dominante e il simbolismo dei suoi inizi per convertirsi alle espressioni di massima modernità che caratterizzavano il suo tempo, rappresentata dal divisionismo di Paul Signac”.