La prova per gli inquirenti che anche il sindaco Della Penna fosse cosciente del sistema corruttivo messo in piedi a Palazzo consisterebbe in alcune intercettazioni. Della Penna sulle gare del verde gestite da Muzzupappa: “Muzzopappa si è attrezzato la gara con il taglio a mano, ci volevano 40mila euro, li mortacci sua. Bondì l’ha fatta con le macchine, quindi 20mila euro stesso taglio. Lui non ha presentato domanda perché non ci guadagnava. E’ venuto e ha minacciato Mauro Bruno che manda tutti in Procura e Mauro Bruno c’ha detto vai”. Di più: “Mica mi conviene dire che Marco Muzzupappa con Frezza si steccavano, mi ci gioco mani e piedi, con Caiazzo…”. Le tangenti poi, secondo i carabinieri, venivano chiamate in qualche caso “caffettini”, corrispondendo agli incontri tra l’imprenditore Raffaele Del Prete e il consigliere Frezza per un caffè la consegna in realtà di denaro, un “giro” che neppure il sequestro di una mazzetta da 30mila euro avrebbe interrotto. Molti del resto gli affari considerati opachi che coinvolgono Del Prete, da quello sulla raccolta differenziata a Cisterna a quello sulla fornitura delle buste di plastica. Illeciti che sarebbero stati consumati anche sulla gestione di lavori pubblici a Cisterna. Mastrantoni a Martelli: “Quanto vogliamo chiedere, il 5%? Facciamo diviso tre a tutti quanti”. E sul “sistema” appare chiaro Ianiri: “Non è che puoi star qua a fatte un culo così per cinque anni e alla fine non ti viene manco un vantaggio in mano, in tasca no? Nel senso che è normale, è giusto”.
Clemente Pistilli