Ad aprire gli occhi all’Amministrazione è stata la relazione del Ministero delle Finanze, che ha ispezionato i conti dell’Azienda rilevando gravi criticità, 23 in tutto, che vanno dalle assunzioni illegittime agli stipendi fuori legge, fino a quel mezzo milione di euro di rimborsi benzina dati con troppa nonchalance.
Questa mattina si è riunita la Commissione Affari Generali e la Commissione Finanze in seduta congiunta.
L’assessore alle Finanze e Tributi Roberto Mastrofini ha relazionato sullo stato economico e gestionale attuale dell’azienda. “L’Assessore Mastrofini ha ribadito la ferma volontà dell’Amministrazione di proseguire il percorso di salvaguardia dell’interesse pubblico, attraverso i due obiettivi prefissati della messa in sicurezza delle casse comunali e la possibilità di continuare ad erogare i servizi essenziali per la cittadinanza, tutelando in modo parallelo le risorse umane”, si legge in una vaga nota stampa del Comune, nella quale non viene citata l’ipotesi, espressa invece dall’Amministrazione, che questa messa in sicurezza delle casse passa per la messa in liquidazione dell’azienda.
Lo ha spiegato il Sindaco Antonio Terra durante la seduta. “Si tratta di una vicenda complessa – ha ammesso Terra – e la soluzione potrebbe essere anche quella di mettere in liquidazione l’azienda. Siamo ad un bivio e dobbiamo prendere una decisione, non per via dell’ispezione del Mef ma alla luce dei problemi già noti”.
Il problema più immediato è il debito da 10,9 milioni maturato nei confronti dell’Agenzia delle entrate per iva e Inps mai versati tra il 2003 e il 2008 e il debito per oltre 3 milioni di euro legato alle fatture 39 e 40, messe in bilancio dalla Multiservizi come servizi prestati tra il 2005 e il 2008 ma contestate dal Comune. Per risolvere quel contenzioso milionario, ora l’amministrazione comunale nominerà un arbitro, l’avvocato Daniele Giuncato.
Del debito da 10.9 milioni sarebbe stata già pagata una rata da 2,2 milioni di euro. Il condizionale è d’obbligo e lo ha sottolineato il consigliere di opposizione Carmen Porcelli: “Non esistono documenti che attestino l’avvenuto pagamento dei debiti coperti con la delibera 29 e nessuno può fare conti di massima su quei pagamenti – ha spiegato –. Alla luce di quanto emerso oggi, ritengo che qualunque decisione si assumerà in assenza di una certezza del debito e delle responsabilità di chi ha creato questo vortice debitorio sia aleatoria e non definitiva. Cioè si continuano a coprire perdite senza capire da cosa derivino. Inoltre, a quanto pare i 2milioni 240 mila euro già pagati per Inps non risulterebbero che da rapporti informali. Che vuol dire? Che non ci sono documenti che attestino l’avvenuto pagamento?”.
Levata di scudi dell’Opposizione. In particolare Nello Romualdi, Vincenzo La Pegna e Monica Tomassetti hanno stigmatizzato il comportamento dell’Amministrazione, presentatasi in Commissione senza un piano di azione ben preciso.
L’obiettivo resta comunque tutelare i posti di lavoro e su questo l’Amministrazione ha garantito. L’idea è di creare un’azienda ridotta che gestisca solo il sociale, mentre servizi quali Cimitero, illuminazione e parcheggi verrebbero privatizzati. Verde pubblico e manutenzioni, invece passerebbero in toto a Progetto Ambiente.
La Multiservizi sarà al centro di un consiglio comunale che sarà convocato orientativamente per il 6 febbraio.