Sembrava quasi la solita “sparata”, soprattutto per il fatto che era stata presentata durante la campagna elettorale del 2013. Invece il sogno per Aprilia di avere le sue terme è sempre più vicino. Non solo: quest’opera porterà benefici per i cittadini di Fossignano, che avranno un depuratore tutto loro. In Commissione urbanistica il 24 maggio è stato presentato il patto territoriale per il via libera alla realizzazione del depuratore.
Già tra qualche anno, se tutto va bene – e per tutto si intende burocrazia e liquidità finanziaria – quella che è oggi una piccola fonte di acqua minerale ed acqua sulfurea in via Fossignano diventerà un impianto termale di tutto rispetto. Il progetto è stato già licenziato dalla Conferenza dei Servizi regionale con alcune osservazioni: la Santo Stefano Terme Spa, titolare del procedimento, ha già rimodulato il progetto che, attraverso il Comune, è stato ri-trasmesso alla Regione per l’approvazione definitiva. Ora manca solamente la definizione del patto territoriale per stabilire, nero su bianco, le opere che otterrà il Comune oltre alla viabilità di servizio. Poi il cantiere potrà aprire. Si tratta di un complesso termale integrato, una struttura ricettiva con sala congressi ed una parallela attività di imbottigliamento e distribuzione di acqua minerale. Un investimento notevole, non ancora quantificato ma che supera i 10 milioni di euro.
Nel 1986 la fonte dei fratelli Cremonini, da pozzo privato si è costituita in società, in cui è la Fincres spa del noto imprenditore Bartolomeo Terranova a detenere il 53% delle quote azionarie, insieme agli stessi Cremonini e a Milvia Terranova, procuratore della Santo Stefano Terme Spa. La Fincres, per la cronaca, è anche proprietaria delle Terme di Roma a Tivoli, per la cui realizzazione sono stati investiti circa 40 milioni di euro.
Ricadute occupazionali? Dai 60 agli 80 addetti di media, ma si lavorerà per de-stagionalizzare le Terme, così da poter contare su un flusso di clientela tutto l’anno. Il posto in cui verranno realizzate le terme sarà strategico: tra via Fossignano e via Apriliana, lì dove teoricamente dovrebbe sorgere – il condizionale è d’obbligo, visto che agli annunci non seguono mai i cantieri – il casello della futura autostrada Roma Latina. La cubatura di questa struttura sarà elevata, 10.000 metri cubi, comunque inferiore al primo progetto di almeno 5.000 metricubi. La Santo Stefano terme spa si dovrà occupare anche degli scarichi (appunto col depuratore a servizio anche dell’esterno) e della viabilità a servizio, ma chiede a Comune, Provincia e Regione uno “sforzo” per adeguare i servizi della zona all’imponenza del progetto.
Già tra qualche anno, se tutto va bene – e per tutto si intende burocrazia e liquidità finanziaria – quella che è oggi una piccola fonte di acqua minerale ed acqua sulfurea in via Fossignano diventerà un impianto termale di tutto rispetto. Il progetto è stato già licenziato dalla Conferenza dei Servizi regionale con alcune osservazioni: la Santo Stefano Terme Spa, titolare del procedimento, ha già rimodulato il progetto che, attraverso il Comune, è stato ri-trasmesso alla Regione per l’approvazione definitiva. Ora manca solamente la definizione del patto territoriale per stabilire, nero su bianco, le opere che otterrà il Comune oltre alla viabilità di servizio. Poi il cantiere potrà aprire. Si tratta di un complesso termale integrato, una struttura ricettiva con sala congressi ed una parallela attività di imbottigliamento e distribuzione di acqua minerale. Un investimento notevole, non ancora quantificato ma che supera i 10 milioni di euro.
Nel 1986 la fonte dei fratelli Cremonini, da pozzo privato si è costituita in società, in cui è la Fincres spa del noto imprenditore Bartolomeo Terranova a detenere il 53% delle quote azionarie, insieme agli stessi Cremonini e a Milvia Terranova, procuratore della Santo Stefano Terme Spa. La Fincres, per la cronaca, è anche proprietaria delle Terme di Roma a Tivoli, per la cui realizzazione sono stati investiti circa 40 milioni di euro.
Ricadute occupazionali? Dai 60 agli 80 addetti di media, ma si lavorerà per de-stagionalizzare le Terme, così da poter contare su un flusso di clientela tutto l’anno. Il posto in cui verranno realizzate le terme sarà strategico: tra via Fossignano e via Apriliana, lì dove teoricamente dovrebbe sorgere – il condizionale è d’obbligo, visto che agli annunci non seguono mai i cantieri – il casello della futura autostrada Roma Latina. La cubatura di questa struttura sarà elevata, 10.000 metri cubi, comunque inferiore al primo progetto di almeno 5.000 metricubi. La Santo Stefano terme spa si dovrà occupare anche degli scarichi (appunto col depuratore a servizio anche dell’esterno) e della viabilità a servizio, ma chiede a Comune, Provincia e Regione uno “sforzo” per adeguare i servizi della zona all’imponenza del progetto.
26/05/2016