La Società internazionale venne infine diffidata a mettere in esercizio l’impianto, ma la spa ha impugnato il provvedimento, specificando che l’ente sapeva ben prima del 2013 del progetto dell’Astral e che non era intervenuto. La stessa azienda regionale ha poi precisato di aver elaborato un nuovo progetto di rotatoria, utile a salvaguardare l’area di servizio. E nonostante ciò il Comune ha continuato a tenere sospeso l’impianto. Il Tar ha così accolto ora il ricorso della Si, evidenziando anche che “non può non rilevarsi che la concreta possibilità di individuare una soluzione progettuale compatibile con il rispetto delle legittime aspirative maturate dal ricorrente è dimostrata dal fatto che la stessa Astral ha poi redatto un nuovo progetto di rotatoria rispondente a tali caratteristiche”, oltre al fatto che “non vi era motivo di disporre l’immediata sospensione dell’esercizio dell’impianto di distribuzione, ormai già realizzato”. Il Comune di Marino è stato così condannato anche a risarcire ottomila euro alla Società internazionale per i mancati incassi.
Per l'area di servizio sulla Nettunense
Marino, il Comune oppose ostacoli inutili alla Si Spa. Condannato a risarcire
Ostacoli inutili quelli posti dal Comune di Marino a un’area di servizio sulla Nettunense. Sbagliati soprattutto e ora bocciati dal Tar del Lazio, che ha condannato l’ente anche a risarcire la società che gestisce il distributore di carburante. La Si spa, a maggio 2012, ottenne il permesso a costruire per ristrutturare e potenziare l’area al chilometro 1 della Nettunense, realizzando un impianto di Gpl. Presentò poi due denunce di inizio attività in variante e realizzò i lavori ma, a metà novembre 2013, il Comune avviò un procedimento di riesame finalizzato all’eventuale annullamento del permesso, sostenendo che l’Astral, azienda regionale che si occupa delle strade del Lazio, intendeva realizzare vicino all’area di servizio una rotatoria e che le opere previste potevano ostacolare tale intervento.
06/01/2016
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