La Fa.Ce. ha presentato la richiesta per costruire la struttura turistico-alberghiera in base al Patto territoriale delle colline romane, secondo un avviso pubblico emanato nel settembre 2005, che prevedeva una variante urbanistica da parte del Comune di Velletri. Dopo aver ottenuto i primi pareri favorevoli da parte della stessa amministrazione veliterna, nel momento in cui l’ente pubblico ha valutato gli aspetti tecnici del nuovo complesso, riscontrando delle criticità sui problemi di smaltimento delle acque, sulla fognatura, sulla viabilità e sull’impatto ambientale, viste anche le disposizioni del nuovo Piano paesistico regionale, con i vincoli paesaggistici apposti nella zona dell’Artemisio, la variante è stata negata. La srl si è così rivolta ai giudici amministrativi romani, ottenendo, tra il 2010 e il 2013, ordinanze e sentenze favorevoli. Ma il Comune di Velletri non ha mai indietreggiato e ora si è visto riconoscere le sue ragioni da Palazzo Spada, che ha annullato la sentenza del Tar del Lazio. Sulla vicenda era stata anche presentata un’interrogazione da due senatori della Lega, Stefano Candiani e Paolo Arrigoni, che avevano chiesto l’intervento dei ministri dell’interno, Angelino Alfano, e delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, per “sanare la grave ingiustizia perpetrata per anni ai danni della società Fa.Ce., attivandosi perché sia adottata la variante urbanistica necessaria alla realizzazione del progetto”.
Annullata la sentenza del Tar
Accolta la richiesta del Comune: nessun nuovo hotel sorgerà a Velletri
Nessun nuovo hotel, nessun centro congressi, nessuna spa e neppure una sola camera d’albergo vedranno la luce sulla provinciale Ariana. Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello del Comune di Velletri e annullato la sentenza del Tar con cui la società immobiliare Fa.Ce. srl, che da dieci anni sta dando battaglia per cercare di realizzare la struttura ricettiva, aveva sperato di poter finalmente ottenere il via libera al progetto.
13/05/2015
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