Il Comune, due anni fa, ha bandito l’appalto, prevedendo 1.068 pasti al giorno, dal 30 settembre 2013 a giugno 2018. Una gara del valore di 4,3 milioni di euro, poi assegnata alla Bio Ristoro, una delle quattro società che avevano presentato un’offerta, per 4,2 milioni. Molte, però, erano state le polemiche sull’assegnazione del servizio, relative in particolare al centro dove vengono prodotti i pasti. E battendo su tale tasto, sostenendo che la società vincitrice non aveva cucine nel Comune di Velletri, come previsto dal capitolato di gara, e paventando anche altre violazioni, compiute sia dall’azienda romana che dall’ente pubblico, la coop Sirio ha chiesto al Tribunale amministrativo romano di annullare tutto. Ora però i giudici hanno deciso e respinto la richiesta. Per i magistrati la coop non aveva titolo per fare ricorso, essendo l’ultima in graduatoria, ma le lamentele dell’azienda sarebbero infondate anche nel merito, visto che sarebbe a posto anche il problema del centro cottura. L’appalto resta così alla Bio Ristoro e la Sirio è stata condannata anche a pagare duemila euro di spese legali, tanto alla società vincitrice della gara quanto al Comune di Velletri.