IL CAMERIERE: ERA UNA DONNA COCCOLATA
«È stata una forte emozione sapere che stavo servendo la sorella di Alberto Sordi – racconta Luca, un “extra” al ristorante del T-village – ricordo bene quel giorno, era il 13 agosto, e la signora era accompagnata da tre persone: l’autista, la badante ed un altro inserviente. Mi hanno detto che erano clienti affezionati ed erano stati lì anche con Alberto anni prima. Purtroppo la signora non parlava, se non attraverso i suoi occhi che erano vivissimi. Doveva essere imboccata e l’impressione che ho avuto è che fosse trattata benissimo, non soltanto come si deve, ma proprio con affetto genuino. Ho chiesto con discrezione se potevo farmi fotografare con lei, chi l’accompagnava ha acconsentito, ma la foto ce l’ha la proprietaria del T-village! Mi è dispiaciuto sapere della sua morte dai giornali, ma soprattutto di quella brutta storia di un supposto tentativo di raggiro ai suoi danni – aggiunge Luca – operato, si dice, proprio da quelle persone che mi è sembrato la accudissero in modo amorevole e scrupoloso. Conservo davvero un piacevole ricordo di quel giorno!».
Soggiorno presso il T-Village
Ad Anzio l’ultima vacanza di Aurelia Sordi. Le testimonianze di chi l’ha servita
La sorella del celeberrimo attore, Aurelia Sordi è scomparsa all’età di 97 anni, il 12 ottobre scorso. Appena due mesi prima la Signorina, come la chiamavano tutti, è stata ospite di Anzio, per una breve vacanza, purtroppo l’ultima, poco lontana da Roma dove viveva da sempre. Prima di Ferragosto, infatti, durante il suo ultimo soggiorno ad Anzio, ha alloggiato con chi la accudiva da anni presso il T-Village, in località Cincinnato. Aurelia Sordi, a sentire chi la conosceva, era molto legata da ricordi affettivi alla nostra città. Talmente affezionata da non mancare di tornarvi neanche poco prima di morire. Dopo la sua scomparsa è stata aperta un’inchiesta per presunti raggiri, da parte dell’autista e del personale che la assisteva, legati alla cospicua eredità della defunta, che sfiora i cento miloni di euro, tra titoli immobili e la storica villa romana, a due passi dalle Terme di Caracalla. Sulle donazioni dirette al proprio personale di servizio farà luce la magistratura, per stabilire se, al momento in cui sono state fatte, Aurelia Sordi fosse in grado di intendere e di volere, cosa di cui è convinta l’addetta stampa di casa Sordi. Chi ha avuto la sorte di vederla ad Anzio, nei suoi ultimi giorni fuori dalla sontuosa villa romana, parla di un donna non autosufficiente, che parlava ormai soltanto con gli sguardi, circondata da genuine attenzioni. Grazie alle volontà testamentarie della defunta, villa Sordi diverrà un museo di Roma, gestito attraverso la fondazione Alberto Sordi da lei stessa istituita nel marzo 2011. La fondazione, come si è appreso un paio di settimane fa, gestirà l’intero patrimonio. È sempre motivo di soddisfazione per chi vive ad Anzio sapere che grandi personaggi, come ad esempio Aurelia ed Alberto Sordi, amassero la nostra città, in un misto di ricordi d’infanzia, di trascorsi splendori e di bellezze oggi forse troppo offuscate.
06/11/2014
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