Chiede un risarcimento di quasi 40 mila euro per i danni subiti. L’udienza si terrà al Tribunale civile di Roma il prossimo 12 luglio.
Il Comune di Anzio si difende
“Per quell’incidente non sono state avanzate in precedenza richieste di risarcimento”, fa notare il Comune di Anzio, che ha provveduto a nominare un avvocato incaricato di difendere l’Ente, naturalmente a spese della compagnia assicurativa.
L’importo richiesto dalla persona rimasta coinvolta in quell’incidente va ben oltre la franchigia prevista dalla compagnia assicurativa del Comune. L’Ente, per legge, è chiamato a difendersi per scongiurare eventuali danni erariali che potrebbero derivare da una mancata difesa in tribunale.
Non è chiaro che cosa possa essere accaduto, ma l’importo è talmente alto da far pensare a un albero caduto su un’auto, oppure a danni permanenti subiti dalla persona –
Danni richiesti ad altri Comuni
Chi è abituato a risarcire periodicamente i suoi cittadini è il Comune di Ardea, le cui strade sono colabrodo e spesso le auto finiscono per restare coinvolte in incidenti.
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Il risarcimento per la salma scomparsa
Recentemente invece il Comune di Aprilia ha dovuto risarcire un suo cittadino per un altro tipo di incidente: hanno perso la salma del padre al cimitero. Un dolore che è stato “lenito” da 35 mila euro pagati dall’amministrazione comunale.
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Il feretro era stato sepolto nel cimitero comunale di via dei Cipressi. Poi con le riesumazioni fatte negli scorsi anni probabilmente è stato fatto qualche pastrocchio.
Fatto sta che non c’è certezza che le ossa siano state messe in una cassettina nell’ossario, perché al cimitero avevano perso proprio contezza dell’esistenza di quella tomba.
I familiari, quando hanno saputo della ‘perdita’, sono andati su tutte le furie. Hanno chiesto spiegazione ai custodi del cimitero prima, e al Comune di Aprilia poi. Nessuno ha saputo dare una spiegazione dell’accaduto, fatto sta che la tomba non si trova più e con essa i resti della salma.