Un riconoscimento unanime dell’assise civica alla figura di Bassoli, alla persona, ai suoi valori, alla sua opera di bonificatore e di sindaco della città del Dopoguerra e della ricostruzione.
“Un protagonista importante della nostra storia che va recuperata e restituita alle giovani generazioni”, ha dichiarato il sindaco Matilde Celentano.
Presenti in aula Carlo Bassoli, figlio di Fernando, con sua moglie Fiorella Modeo e sua figlia Alice, e l’editore Dario Petti che ha pubblicato un libro sul primo sindaco di Latina, scritto dalla giornalista Licia Pastore.
Chi era Fernando Bassoli
Nato a Carpi (Modena) nel 1907, tecnico della Cooperativa Braccianti di Carpi, Fernando Bassoli arriva in Agro pontino nel 1935 per collaborare ai lavori di bonifica.
Crollato il regime fascista, diviene sindaco dapprima su nomina prefettizia e poi eletto dal consiglio comunale in seguito alle prime elezioni amministrative del marzo 1946, leader del Partito repubblicano all’epoca fortissimo nella provincia di Latina. Bassoli morì il 30 settembre del 1988.
Il libro
Licia Pastore, già coautrice dei volumi sulla storia delle istituzioni sanitarie cittadine, dall’ospedale S. Maria Goretti al Padiglione Porfiri, ha basato la sua ricerca su fonti di archivio.
Il volume con un’introduzione di Marilena Giovannelli, già direttrice dell’Archivio di Stato di Latina, nasce dalla ricerca condotta nell’Archivio di Stato di Latina scavando tra delibere, giornali dell’epoca, ma anche sulla raccolta di testimonianze orali dei familiari di Bassoli, e in particolare dei figli Carlo e Graziella.
La prefazione è curata dallo storico Guido Crainz.
Il celebre discorso di Bassoli
“Signori Consiglieri, Signori Sindaci, cittadini, è notorio che si taccia la nostra Città di avere avuto natali fascisti, ma voglio trarvi a una considerazione: Littoria, ora Latina, è stata costruita col sudore di operai di tutte le province d’Italia e con capitali forniti in buona parte da Istituti di Previdenza ed Assicurazione che hanno tratto i loro fondi dai contributi gravanti sui salari e gli stipendi dei lavoratori ed impiegati, e sarebbe stato un gran bene che tutti i danari di tali Enti fossero stati così spesi, poiché, come tutti sanno, più tardi servirono a finanziare la guerra, fonte di tutti i lutti e di tutte le rovine […]. Bando al passato! Latina è sorella di ogni altra Città d’Italia, democratica antifascista e repubblicana e i Consiglieri oggi insediati sono l’espressione spontanea del popolo a garanzia e a difesa della democrazia.”
(F. Bassoli 28 aprile 1946 dal discorso di insediamento come Sindaco di Latina)