Brutta avventura finita però a lieto fine per una coppia di fidanzati romani, 29enni, che ieri pomeriggio avevano pensato di passare alcune ore al lago di Nemi. Dopo aver lasciato la macchina in un parcheggio del centro del paesino delle fragole, intorno alle 16 si sono diretti a piedi verso il lungolago, tramite un sentiero attrezzato di via Diana . Una volta sul lungolago, dopo alcune ore di passeggiata all’aperto, sono risaliti verso il sentiero che avevano già percorso, ma col buio e la poca conoscenza della zona lacustre, hanno sbagliato strada e sono finiti nella vallata buia e angusta del bosco sotto il centro storico di Nemi. Da lì, intorno alle 18.30 hanno dato l’allarme di smarrimento al numero di emergenza 112. Sono subito scattati i soccorsi, i carabinieri della stazione di Nemi e i vigili del fuoco volontari del posto hanno cominciato la ricerca. Grazie alla posizione del gps inviata dai ragazzi ai soccorritori sono stati localizzati dai carabinieri e dai pompieri in un’area specifica del costone del lago sotto al centro storico del paese. Zona difficile da raggiungere a causa del terreno franato, misto di terra e roccia e in pieno bosco. Così sono stati chiamati gli specialisti del soccorso alpino fluviale dei vigili del fuoco di Roma e provincia, che sono giunti sul posto, intorno alle 20, si sono calati con le corde in tutta sicurezza, per circa 10 metri, nella collinetta sottostante, hanno imbracato i due ragazzi e li hanno portati in un sentiero percorribile a piedi per poi fare ritorno al vicino comando dei vigili del fuoco di Nemi. Dove sono stati visitati dal 118 e poi sono potuti rientrare a casa in tarda serata in buone condizioni di salute, seppur infreddoliti e sotto shock. Gli esperti consigliano di evitare sentieri rocciosi e boschivi in ore serali e di percorrere solo quelli indicati sulle cartine delle escursioni, e solo di giorno, sentieri che sono sicuri e percorribili. Sono stati almeno una decina dall’inizio dell’anno i soccorsi ad escursionisti e amanti del trekking e delle passeggiate naturalistiche, tra i costoni dei laghi di Nemi e Castelgandolfo, alcuni sono rimasti anche feriti gravemente, cadendo in dirupi boschivi, e i soccorritori hanno dovuto sempre lavorare diverse ore giorno e notte per trovarli e salvargli la vita, con grande dispendio di forze, energie e di mezzi e in posti molto angusti e pericolosi per tutti. In un caso anche un pompiere di Marino, rimase ferito alla testa e alla bocca seriamente durante uno di questi salvataggi sul costone del lago di Castelgandolfo, dopo la caduta di un grosso masso di roccia, mentre soccorreva insieme ad altri colleghi due ragazzini smarritisi sulle pareti rocciose e impercorribili della zona di via dei Pescatori e bosco delle Fratte Ignoranti. L.S.
17/02/2020