Chiodi sporgenti, travi mancanti, corrimano danneggiato. La condizione del camminamento pedonale in legno sul lungomare di Sabaudia non è davvero un bel biglietto da visita per la località costiera oltre a rappresentare un rischio per l’incolumità di chi lo percorre. Non mancano le segnalazioni di residenti e turisti rivolte all’amministrazione comunale. «L’anno scorso la mia compagna si è infortunata proprio mentre camminava su un tratto della passerella di legno sul lungomare di Sabaudia, nei pressi dell’Oasi di Kufra», racconta Amedeo Bianchi, ex consigliere comunale di Sabaudia e candidato alla Regione Lazio nel 2017, nelle liste del Partito Democratico. «Nonostante le lettere al Comune, le foto di lei infortunata, le denunce effettuale, l’amministrazione Gervasi non ha battuto ciglio e siamo tutt’ora in causa». La situazione risulta ben nota agli uffici comunali che però, come detto da Bianchi, non pare abbia preso i provvedimenti opportuni. «Casualmente, pochi giorni dopo l’incidente sono comparsi i cartelli ed una ordinanza di divieto della passerella, ma questa non può essere la soluzione. Serve decisamente altro». Da allora la situazione non è cambiata e ora, allo stato delle cose decisamente critico, si sommano i fenomeni atmosferici stagionali. Nei giorni scorsi infatti, a seguito del forte maltempo, è stato chiuso un tratto del camminamento in legno dai volontari dell’ANC di Sabaudia per ragioni di incolumità pubblica nei pressi del ristorante La Giunca.
Se le passerelle piangono, le discese al mare si disperano. Con il basamento mobile costituito dalle dune di sabbia ed esposte agli agenti atmosferici della diretta azione marina, la sensazione è che anche l’anno prossimo ci si troverà di fronte alle criticità della stagione estiva passata. L’anno scorso infatti, sono stati messi in atto dei provvedimenti urgenti con ricadute dirette sui privati. L’argomento va affrontato nella sua interezza con progetti strutturali, compatibili con le esigenze di delicatezza dell’ambiente circostanze, ma che non tralasci la relativa sostenibilità economica manutentiva. Altrimenti si corre il rischio che, il deterioramento delle struttura, oltre a impedirne l’utilizzo, costituisca un pericolo.