I fatti risalgono agli anni ’80-’90, quando due pazienti hanno subìto delle trasfusioni di sangue non controllate all’interno dell’ospedale Goretti di Latina. Ora i familiari hanno avviato le pratiche per il risarcimento, l’assegno una tantum previsto dalla legge 210/1992 per deceduti da sangue infetto. I medici legali hanno accertato il nesso fra le trasfusioni e il decesso, ma in un caso l’assegno non è stato corrisposto “per intervenuta prescrizione”. Così è partita una richiesta di risarcimento attraverso il tribunale di Latina, affidata all’avvocato Renato Mattarelli secondo il quale ci sarebbero tutti i requisiti di legge per dare agli eredi il dovuto indennizzo.
23/01/2014