Trascorsi i novanta giorni di tempo in cui la pubblica amministrazione poteva pronunciarsi, come previsto per legge, la società ha iniziato i lavori, sulla scorta del silenzio-assenso. Nessun dubbio per “Vodafone” di essere ormai in possesso di un titolo abilitativo. Il 3 febbraio 2004, il Comune di Ariccia ha però emesso un’ordinanza, disponendo la sospensione dei lavori e la demolizione delle opere, considerate abusive. Un atto subito impugnato dalla società di telefonia mobile, sospeso dal Tar e ora annullato.
Per l’ente pubblico dei Castelli l’impianto di telefonia in località Ginestreto era da considerare abusivo, in quanto privo di titoli e in contrasto con la delibera del 28 gennaio 2003 relativa al regolamento comunale sull’installazione delle antenne radiotelevisive. Di diverso avviso la “Vodafone”, che ha subito battuto sulle norme in materia e nello specifico sul silenzio-assenso. Doglianze accolte dai giudici amministrativi, che hanno ritenuto ora l’ordinanza comunale illegittima e l’hanno annullata.