È toccato al moderatore Ferdinando Cedrone ripercorrere la storia della metro leggera: l’opera più costosa in termini economici, seconda solo alla bonifica dell’Agro Pontino. Giulio Capirci, dell’associazione, ha analizzato costi, benefici e soprattutto gli svantaggi dell’operazione. «Oggi – conclude Giulio Capirci – possiamo solo sensibilizzare l’Amministrazione Comunale perché agisca per il suo, nostro vantaggio». Massimo De Simone, presidente dell’associazione Metrobugia, ha ripercorso una storia fatta di omissioni e mancanze. Assenti Enrico Forte consigliere regionale (per influenza) e l’ingegner Ledonne, Responsabile Unico del Progetto della metro, era presente l’avvocato Mignano, unico presente a rappresentare il Comune che a un certo punto ha lasciato la sala indignato evitando il confronto. Ha parlato solo per una intervista rilasciata a una tv locale, ribadendo la posizione del Comune: «la colpa è della Regione. Noi non sappiamo cosa fare».
«Stiamo elaborando un dossier su opere incompiute e su quanto sono costate alle casse pubbliche – ha annunciato il presidente di Rinascita civile Damiano Coletta nelle sue conclusioni -. Un problema che ricadrà sulle nostre teste e sul futuro dei nostri figli. Come associazione abbiamo stimolato questo incontro, non perché siamo dei rompiscatole: vogliamo essere costruttivi. Ho sentito parlare durante gli interventi di capacità di adattamento: in questa città: ci stiamo adattando alla mediocrità e al buio, ed è molto pericoloso – ha concluso Coletta – Alziamo al testa e indignamoci».