L’amministrazione comunale di Ariccia salva dalla cementificazione un’area di otto ettari agricola di pregio. Dopo quasi un decennio di lotte giudiziarie, ricorsi e controricorsi, il governo cittadino del sindaco Cianfanelli infatti è riuscito a stoppare il progetto della «società Ace srl, che aveva intenzione – ricordava lo stesso primo cittadino di Ariccia qualche tempo fa – di realizzare un complesso commerciale, direzionale e residenziale». La complessa vicenda iniziata nel lontano 2005 ha trovato finalmente un punto fermo nel dicembre 2013, una volta divenuta ufficialmente operativa l’ordinanza di demolizione delle opere sinora realizzate: «Stiamo parlando – specifica Emilio Cianfanelli – di almeno una decina di ville e tre, quattro palazzine, che entro novanta giorni a partire da metà dello scorso mese, dovranno essere buttate dalla società in questione». L’ordinanza ha come obiettivo primario e fondamentale quello del ripristino dello stato dei luoghi: «Se si ottempera al provvedimento di demolizione – continua l’amministratore castellano -, la proprietà si riprende il terreno che a sua volta riacquista la sua capacità edificatoria di agricolo speciale: alla medesima rimarrebbero dunque gli otto ettari». In soldoni il ripristino prevede la demolizione di quanto non conformemente costruito, la rimozione dei materiali edili e la ripiantumazione degli ulivi. Considerando che l’ordinanza è giunta intorno a metà dicembre, l’operazione dovrà essere conclusa entro metà marzo. Laddove questa procedura non avvenisse e quindi la società non ottemperasse ai suoi doveri, i vigili urbani di Ariccia procederanno con la redazione di un verbale di inottemperanza «che – sottolinea il sindaco – corrisponderebbe automaticamente ad acquisizione a patrimonio comunale di Ariccia». In tal senso quali sono i progetti comunali su quell’area? «Se dovessimo ottenere l’area in oggetto, sicuramente metteremmo in campo una programmazione con finalità sociali. Ne dovrò discutere eventualmente col presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, considerato che stiamo parlando di un complesso edilizio di considerevoli dimensioni. Si tratta di una cosa molto grande, che richiederebbe la collaborazione tra Regione e il nostro Comune», conclude il primo cittadino.
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