Nessuno sconto: lo ha stabilito la stessa Corte dei Conti nella sentenza emessa venerdì 18 ottobre, andando di fatto a chiudere una vicenda che si protraeva da 10 anni. Cosa è successo? Con la delibera 82 del 2000 (con l’ex sindaco Gianni Cosmi, gli allora assessori Rosario Raco – che era anche vicesindaco – Michelino Telesca e Pino Petito) vennero promosse alcune figure all’interno del Comune di Aprilia, senza averne i requisiti, avviando inoltre un conseguente aumento di stipendio. Nel febbraio del 2003, la Giunta composta da Paolo Verzili, Cataldo Cosentino, Augusto Di Lorenzo, Vincenzo La Pegna, Temistocle Olivieri, Mauro Pascucci, Rino Savini, Antonio Terra e Franco Tozzi, annullò la precedente delibera provvedendo a reinquadrare tutto il personale del Comune nella propria posizione economica, “tuttavia – si legge nella sentenza della Corte di Conti – la Giunta […] ha rinunziato al recupero delle somme elargite ai dipendenti”. La Corte dei Conti distinguendo tra chi produsse inizialmente il danno e chi, pur revocando la deliberazione produttiva del danno, non provvide al recupero delle somme indebitamente erogate, ha proceduto a quantificare il danno erariale prodotto dagli amministratori locali nei confronti del Comune di Aprilia. “Non avremmo potuto chiedere indietro i soldi ai dipendenti comunali – si era giustificato Antonio Terra, oggi Sindaco di Aprilia. Dopo la sentenza emessa nel settembre del 2010, alcuni dei condannati (Telesca, Cosmi, Petito, Raco, Tozzi ,Verzili, Savini, Cosentino, Terra e Olivieri) fecero appello contestando il provvedimento assunto dalla Corte dei Conti invocando la prescrizione del procedimento, evidenziando la nullità e puntando all’assoluzione.
A metà ottobre 2012 è arrivato il giudizio della Terza Sezione centrale d’Appello della Corte dei Conti che ha ritenuto tali appelli “non meritevoli di accoglimento”, concedendo ai ricorrenti lo “sconto” di un 1/3 sul danno iniziale, ipotizzando che a danneggiare il Comune di Aprilia in questa vicenda ci siano stati anche altri soggetti, non finiti sotto processo. I politici coinvolti fecero nuovamente ricorso. Ora, la parola fine: la sentenza è definitiva. Nelle casse comunali potranno arrivare circa 200 mila euro. Secondo quanto stabilito dalla giustizia contabile: Cosmi, Telesca, Raco e Petito (condannati inizialmente a pagare a testa la somma di oltre 62 mila euro) dovranno riconsegnare al Comune di Aprilia circa 41.500 euro; Savini e Tozzi condannati in primo grado al pagamento di 13.110 euro, dovranno corrispondere 8.740 euro ciascuno; infine, Verzili, Terra, Olivieri e Cosentino, già condannati a risarcire 8.740 euro, dovranno singolarmente pagare circa 5.800 euro. A questo si aggiungono le spese del ricorso in appello, circa 300 euro ciascuno.