I depuratori di Anzio, Aprilia, Latina, San Felice Circeo e Terracina sono malfunzionanti, insufficenti e inquinano? Tranquilli. Con i soldi pubblici messi a disposione dalla Regione, gli interventi programmati da Acqualatina (vedi elenco in basso a destra), già caricati nella tariffa idrica riscossa dalla società, si possono fare. Eccome se si possono fare. Basta aspettare o programmare l’arrivo dell’ennesima emergenza, trovare una forma plausibile per far quadrare politicamente l’operazione (ad esempio la presenza in aula di qualche consigliere di opposizione che vota contro), puntare sulla proverbiale mancanza di memoria degli italiani e il gioco è fatto. L’ultimo esempio in ordine cronologico è arrivato nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Latina che ha approvato a maggioranza una delibera di Giunta per l’adeguamento e il potenziamento del depuratore di Foce Verde – Borgo Sabotino. Un impianto di cui, insieme alla rete fognaria di tutta la zona, questo giornale si è più volte occupato. In particolar modo per i lavori di collettamento fognario strapagati e perfettamente inutili (vedi Il Caffè n. 196 del 17 giugno 2010), eseguiti dalla ditta di Francesco Maria De Vito Piscicelli; quello che rideva la notte del terremoto a L’Aquila, che atterrava con il suo elicottero sulla spiaggia per accompagnare sua madre al ristorante e che ora, pare, sia diventato un collaboratore di giustizia che sta facendo tremare la Casta.
7 ANNI INCONCLUDENTI
Risale a giovedì 23 marzo 2006 la lettera del Dirigente della Regione Lazio Raniero De Filippis, indirizzata al Presidente della Provincia Armando Cusani in qualità di rappresentante l’Autorità dell’ATO 4, con la quale si comunicava che nell’ambito dell’Accordo Programmatico Quadro Regionale (APQR) n. 8 con il Ministero dell’Ambiente era stato inserito un finanziamento di 2,5 milioni di euro per ristrutturare e adeguare l’impianto di Foce Verde. Condizione necessaria e imprescindibile per l’erogazione del contributo era che il Comune interessato (Latina in questo caso) o per suo conto l’ATO, provvedesse a cofinanziare il restante 30% (circa 1,07 milioni di euro) dei lavori.
Sollecita fu la risposta di Cusani il quale comunicò alla Regione che proprio quel 30% era già stato programmato con le risorse finanziarie derivanti dalla voce “Riduzione funzionale e realizzazione depuratori” del Programma degli investimenti di Acqualatina. Colse l’occasione, lo stesso Cusani, per segnalare che l’intervento avrebbe consentito la delocalizzazione del depuratore “ormai funzionalmente e tecnologicamente obsoleto”, in quanto era di impedimento alla realizzazione del famoso “Porto delle Meraviglie” di Foce Verde, fortemente voluto dall’allora Sindaco Vincenzo Zaccheo. La nuova struttura sarebbe dovuta sorgere sull’altra sponda della foce del cosiddetto Canale Mussolini: cioè in una zona di proprietà della Sogin limitrofa all’area interessata dalla centrale nucleare di Borgo Sabotino. La nuova collocazione avrebbe quindi consentito (sempre parole vergate da Cusani), il collettamento dei nuclei spontanei, cioè dei numerosi insediamenti abusivi della zona stessa (tutt’oggi senza allaccio), oltre ad eliminare l’impianto di depurazione di Borgo Santa Maria. Poco credibile è l’ipotesi che il Presidente della Provincia si sia inventato il contenuto di quella risposta alla Regione senza concordare il tutto con i vertici e i tecnici di Acqualatina. Insomma, si trattava della classica manovra italiana che promette tutto a tutti e nella realtà blocca ogni volta la soluzione di immani problemi.
PROGETTO CANCELLATO,
MA IL FINANZIAMENTO RESTA
Come noto l’ipotesi della realizzazione di quel porto a Foce Verde (con relativa variante urbanistica) è stata poi cancellata dall’attuale amministrazione comunale e per questo, come ha spiegato in aula l’Assessore all’Ambiente nonché Vicesindaco Fabrizio Cirilli, non si è più resa necessaria la delocalizzazione dell’impianto, che comunque non è stata esclusa. Resta però l’urgenza di evitare un “ulteriore inquinamento delle acque” ha spiegato l’Assessore, sottolineando che «Acqualatina ha fatto investimenti in tutta la Provincia ma non a Latina». Per la verità non è proprio così, visto che dei lavori nel capoluogo sono stati comunque eseguiti presso i depuratori Cicerchia, Latina Est e Borgo Piave.
Con la promessa di altre spettacolari repliche, quindi, dopo oltre 10 anni di gestione Acqualatina, un’opera che doveva essere già ultimata da un pezzo in quanto finanziata attraverso la tariffa, verrà realizzata (forse) attingendo i denari dalla solita mangiatoia di sempre: le casse pubbliche. Un’opera quindi che rischia di essere pagata due volte da parte dei cittadini. Così come quelli di Aprilia, Anzio, Terracina e San Felice. Chissà se anche in questo caso quello stesso Francesco Maria De Vito Piscicelli e la rispettiva “cricca degli appalti”, le cui nefandezze in zona erano state additate proprio da Cirilli a seguito delle nostre inchieste, si faranno una bella risata.
***
ACQUE SPORCHE e OMERTà
IL CAFFÈ LO DISSE, MINACCIARONO QUERELA
Sempre cortese Acqualatina nei nostri confronti. Il 26 agosto 2010 (Il Caffè n. 200), in piena stagione estiva, pubblicammo l’esito dei nostri controlli sul depuratore di Foce Verde (Latina), prelevando anche dei campioni dell’acqua che veniva restituita al canale di scarico Colmata; un canale oggetto ogni anno della moria di pesci nelle giornate più calde. La società ci comunicò che si riservava di querelarci. Oggi arrivano i riscontri dalle istituzioni.
La nostra inchiesta si può leggere su:
www.ilcaffe.tv edizione Il Caffè di Latina, pagina 11 del numero 200
***
REFERENDUM ULTRA-GABBATO
Con l’utilizzo di fondi pubblici per realizzare opere previste dal piano degli investimenti, almeno in teoria dovrebbe essere adeguata al ribasso la relativa tariffa. A maggior ragione non si comprende perché il gestore debba continuare ad ottenere la remunerazione di un capitale investito da enti pubblici (referendum n. 2 del 12 e 13 giugno 2011).