In tanti hanno partecipato all’assemblea pubblica sul “Il cinema Augustus prospettive e proposte”, malgrado il tempo pessimo, per formulare proposte su un tema delicato e difficile. Il cinema è privato: un’altra scatola vuota in una piazza storica insieme all’Albergo del Lago e ai tanti negozi che stanno chiudendo. A chi giova tutto questo? Non certamente alla cittadinanza e tanto meno ai proprietari del cinema stesso.
L’impossibilità di un cambio d’uso diverso da quello del cinema/teatro, più volte ribadito sia dalla giunta precedente – sempre presieduta dall’attuale sindaco (vedi Consiglio comunale del settembre 2011), dalla Regione Lazio e oggi dallo stesso primo cittadino, consente di aprire un tavolo di trattativa nell’interesse di tutti.
Vendita o affitto? Entrambe le possibilità sono percorribili, anche se a costo di sacrifici e progetti mirati a recuperare uno spazio culturale di cui si sente fortemente l’esigenza.
Nel caso di acquisto , è stato proposto di chiedere l’intervento della Regione Lazio, proprietaria di molti immobili di pregio al centro della città, per un’eventuale permuta. Ma anche il Comune di Sabaudia può intraprendere la strada dell’acquisto attraverso una giusta riscossione di tributi e affitti; dalla vendita di immobili a prezzo equo; dirottando alcune spese non proprio urgenti a favore del cinema Augustus, ma anche attraverso una cordata di imprenditori, di rappresentanti delle attività produttive, di cittadini ben disponibili a far parte di una Società , come qualcuno ha suggerito.
In caso di affitto per sostenere le spese, oltre che chiedere sovvenzioni alla Regione Lazio che attraverso bandi e presentazione di progetti mirati mette a disposizione somme ai Comuni che ne fanno richiesta, diventa importante saper organizzare gli spazi interni ed esterni dell’edificio d’epoca: oltre a ripristinare due sale, e non quattro, da destinare a cinema, teatro e concerti, gli spazi rimanenti potrebbero essere organizzati a favore di eventi e attività ad indirizzo culturale concessi non gratuitamente a cittadini, associazioni, scuole di musica, di danza, di teatro, presenti numerose in città.
L’intervento di uno dei membri della società proprietaria dell’immobile, presente nell’assemblea, è sembrato positivo e disponibile ad una trattativa: spetta prima a lui e al sindaco fare proposte concrete da sottoporre poi alla cittadinanza attiva per avviare quella forma di collaborazione indispensabile alla vita di una città.