Con la delibera n. 39 del 6 novembre 2008, il Consiglio Comunale si espresse all’unanimità sugli indirizzi sulla casa di riposo Tosi: dalle premesse emerse che la popolazione anziana era in notevole incremento, che il numero di anziani assistiti nelle RSA era aumentato esponenzialmente e che tale situazione aveva un effetto diretto sulla domanda di servizi sociali e sanitari del territorio. La casa di riposo Tosi avrebbe dovuto rappresentare un’eccellenza nella gestione e nella promozione degli interventi a favore della popolazione anziana residente e quindi assolvere anche ad una finalità aggregativa ovvero sociale. Purtroppo la riduzione delle disponibilità finanziarie pubbliche nazionali e regionali, nonché la competitività delle altre strutture del territorio, incisero negativamente in modo sostanziale sulla programmazione e sulla gestione della casa di riposo comunale. La Tosi entrò dunque in disgrazia e, ieri come oggi, necessita d’importanti interventi di ristrutturazione.
L’Ente comunale però soffre una carenza di risorse economiche, che provoca difficoltà finanziarie per eseguire gli interventi di ristrutturazione della casa di riposo, ma si ritenne comunque che la struttura doveva rispondere ad un fabbisogno sociale quale centro di assistenza sociale e di aggregazione, assolvendo una funzione di servizio per i cittadini anziani residenti, servendo il più alto numero di utenti possibile. La struttura però come già detto necessità d’importanti interventi finanziari e, considerato che l’allora forma di gestione non poté reperire risorse, si sostenne che una governance di gestione della casa di riposo attraverso una Fondazione avrebbe permesso all’Ente la possibilità di assicurare una rappresentanza nel CdA, consentendo al contempo una corretta ed equa attività di controllo e di indirizzo. Tale gestione avrebbe garantito la proporzionalità tra livello di contribuzione e dei costi di gestione e tale gestione avrebbe portato alla definizione di una missione coerente tra sostenibilità finanziaria e necessità del Comune di Nettuno, nonché alla promozione di interventi di riqualificazione del tessuto culturale e sociale dello stesso.
Ha presentato all’uopo un progetto di riqualificazione della casa di riposo che comprende piani e programmi a breve medio termine. Si considerò allora vantaggiosa la proposta di gestione attraverso la Fondazione “Umberto ed Elisabetta Porfiri”, rispondente alle esigenze dell’Ente. Nel 2010, dopo l’arresto del Presidente del Consiglio di Amministrazione, l’allora Senatore Nicola Di Girolamo, accusato di aver riciclato tra 2003 e 2006 oltre due miliardi di euro, la Fondazione “Umberto ed Elisabetta Porfiri” rinunciò al progetto. Così, archiviato il progetto-Porfiri, il 12 settembre 2012, con la delibera di giunta n. 112, venne approvato uno schema di convenzione per la concessione della struttura alla Fondazione “Campus Internazionale degli Studi e delle Università del Mediterraneo Onlus”. L’interesse dell’Amministrazione di riutilizzare l’immobile come Casa di Riposo è venuto meno “dopo la positiva soluzione delle problematiche – così si legge nella delibera – riferite alla popolazione anziana: l’ente è oggi proiettato verso la necessità di rivolgere l’attenzione ai giovani ed alle famiglie ed a guardare allo sviluppo culturale e socio-economico della Città di Nettuno”.
L’amministrazione in realtà ha semplicemente collocato gli ospiti della Tosi presso la casa di riposo “La Fazenda” alle Grugnole. La richiesta per l’assegnazione dell’immobile giunse il 29 marzo 2012, quando la Fondazione non si era ancora neanche costituita e che si costituì solo due mesi dopo, il 31 maggio. La Fondazione CISUM Onlus, si legge nello statuto, “ha lo scopo di finanziare progetti di ricerca, sviluppare tutoraggio nei confronti di studenti universitari e sostenere le università nel loro sviluppo”. Nello schema di convenzione, per 35 anni rinnovabili a semplice richiesta, la fondazione esprime esplicitamente la volontà di ristrutturare a propria cura e spese l’immobile per renderlo idoneo agli scopi sociali, ma spetterà al Comune di Nettuno garantire la fornitura ed il pagamento delle utenze di acqua, gas ed energia per il primo quinquennio di attività.