Disposto un secondo processo per il cosiddetto caso Lollo, lo scandalo che sette anni fa investì la sezione fallimentare del Tribunale di Latina. Il giudice per l’udienza preliminare Mario La Rosa ha rinviato a giudizio il commercialista Andrea Lauri, gli imprenditori Alessandra e Davide Ianiri, Marco Ciriaci, Luca Granato e l’ex cancelliere Rita Sacchetti, accusati a vario titolo di induzione indebita a dare o promettere utilità, ricettazione, istigazione alla corruzione, bancarotta, falsa attestazione, minaccia, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. Il processo inizierà il prossimo 19 settembre e sarà incentrato sui fallimenti del Consorzio Costruttori Pontini e della Azienda Fratelli Mandara. Due anni fa, nel processo principale scaturito dalle indagini svolte dalla squadra mobile, a Perugia il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Perugia, Piercarlo Frabotta emise invece otto condanne, nessuna delle quali superiore ai tre anni e otto mesi di reclusione e tre assoluzioni, oltre a disporre tre rinvii a giudizio. Dopo l’arresto nel 2015, l’ormai ex giudice Antonio Lollo intraprese subito la strada della collaborazione con gli inquirenti, confermando l’ipotesi di un patto corruttivo da lui stretto con avvocati e commercialisti, finalizzato a fare affari attorno alle procedure concorsuali, a danno di aziende e creditori. Dichiarò di “aver sostanzialmente venduto” la sua “funzione di giudice delegato nelle procedure concorsuali e/o incarichi collegati presso il Tribunale di Latina”. “Io affidavo stabilmente incarichi a questi professionisti in cambio di denaro o altre utilità”, aggiunse. E patteggiò la pena a tre anni e mezzo di reclusione. La posizione degli imputati coinvolti in vicende minori, ben presto stralciata, ritenendo competente in quei casi la Procura di Latina, ha invece ora portato ai sei rinvii a giudizio.
Dopo il "terremoto" del giudice Lollo
Affari coi fallimenti al tribunale di Latina, altre 6 persone a processo
26/02/2022
Clemente Pistilli
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