I tre figli di un’anziana donna di Anzio hanno presentato denuncia al Comando Carabinieri tutela della salute (Nas di Roma) per fare chiarezza in merito a un incidente, che sarebbe avvenuto al nuovo ospedale dei Castelli (Noc) ad Ariccia. La donna, da tempo sulla sedia a rotelle e sottoposta a dialisi, nel mese di febbraio ha contratto il covid. Essendo positiva e non autosufficiente il 23 febbraio è stata portata in ambulanza dalla propria abitazione all’ospedale dove è stata presa in carico dal personale sanitario.
La donna è stata quindi trasportata in sedia a rotelle dall’ingresso fino al reparto dialisi dove però non sarebbe mai arrivata. Durante il tragitto sarebbe caduta a terra riportando delle ferite ritenute da subito gravi.
“Mia madre – spiega uno dei figli – nella brutta caduta ha riportato la frattura del polso destro e un grave trauma cranico con forte emorragia. A darci notizia di questo evento propio i medici, contattati da mia sorella che non riusciva a parlare con nostra madre. Nessuno ci ha avvertito del suo incidente, ce lo hanno detto solo quando noi abbiamo chiamato per sapere se stava tornando a casa. I medici ci hanno detto che mamma non era nel reparto dialisi ma in pronto soccorso per le lesioni riportate. Da allora non abbiamo più potuto vederla. I medici mi hanno detto che nostra madre è caduta perché la sedia a rotelle si era bloccata improvvisamente su una grata nel corridoio e che l’avrebbero tenuta in osservazione per 24 ore, ma nell’arco di pochi giorni le sue condizioni si sono aggravate. Non era più in condizioni di rispondere al telefono e non abbiamo potuto neanche salutarla. Dopo l’ingresso in ospedale il 23 febbraio le sue condizioni e l’ematoma sulla testa si sono aggravati continuamente, fino a che il 26 febbraio è stata trasportata d’urgenza al Policlinico Gemelli di Roma dove c’è il reparto di terapia intensiva neochirurgica”.
Il 4 marzo la donna, classe 1940, è venuta a mancare. I tre figli nella denuncia presentata ai Nas chiedono l’esame autoptico sulla madre per arrivare a capire con chiarezza quale sia stata la causa del decesso.
“Ci sono alcune cose che vorrei precisare – spiega il figlio – i medici in questo periodo di covid hanno fatto un grande lavoro di cui siamo tutti grati, io per primo. Mia madre non era una donna in salute, era anziana, non camminava, era sottoposta a dialisi, ma il fatto che sia morta a seguito di una brutta caduta in un luogo di cura non è ammissibile. Da quando è entrata per fare la dialisi non abbiamo più potuto vederla e parlare con lei. Se c’è una responsabilità in questo decesso deve essere trovata. Tra l’altro l’ospedale dei Castelli è una struttura nuova questi incidenti non possono accadere”.
La donna è stata quindi trasportata in sedia a rotelle dall’ingresso fino al reparto dialisi dove però non sarebbe mai arrivata. Durante il tragitto sarebbe caduta a terra riportando delle ferite ritenute da subito gravi.
“Mia madre – spiega uno dei figli – nella brutta caduta ha riportato la frattura del polso destro e un grave trauma cranico con forte emorragia. A darci notizia di questo evento propio i medici, contattati da mia sorella che non riusciva a parlare con nostra madre. Nessuno ci ha avvertito del suo incidente, ce lo hanno detto solo quando noi abbiamo chiamato per sapere se stava tornando a casa. I medici ci hanno detto che mamma non era nel reparto dialisi ma in pronto soccorso per le lesioni riportate. Da allora non abbiamo più potuto vederla. I medici mi hanno detto che nostra madre è caduta perché la sedia a rotelle si era bloccata improvvisamente su una grata nel corridoio e che l’avrebbero tenuta in osservazione per 24 ore, ma nell’arco di pochi giorni le sue condizioni si sono aggravate. Non era più in condizioni di rispondere al telefono e non abbiamo potuto neanche salutarla. Dopo l’ingresso in ospedale il 23 febbraio le sue condizioni e l’ematoma sulla testa si sono aggravati continuamente, fino a che il 26 febbraio è stata trasportata d’urgenza al Policlinico Gemelli di Roma dove c’è il reparto di terapia intensiva neochirurgica”.
Il 4 marzo la donna, classe 1940, è venuta a mancare. I tre figli nella denuncia presentata ai Nas chiedono l’esame autoptico sulla madre per arrivare a capire con chiarezza quale sia stata la causa del decesso.
“Ci sono alcune cose che vorrei precisare – spiega il figlio – i medici in questo periodo di covid hanno fatto un grande lavoro di cui siamo tutti grati, io per primo. Mia madre non era una donna in salute, era anziana, non camminava, era sottoposta a dialisi, ma il fatto che sia morta a seguito di una brutta caduta in un luogo di cura non è ammissibile. Da quando è entrata per fare la dialisi non abbiamo più potuto vederla e parlare con lei. Se c’è una responsabilità in questo decesso deve essere trovata. Tra l’altro l’ospedale dei Castelli è una struttura nuova questi incidenti non possono accadere”.
Le indagini sul decesso della donna sono in corso e, al momento, i familiari non hanno ancora a disposizione il corpo della madre per i funerali proprio per permettere gli esami necessari a stabilire la causa del decesso.
09/03/2022