Secondo gli inquirenti, l’imputato, difeso dagli avvocati Oreste Palmieri e Adriana Anzeloni, sarebbe evaso dalla sua abitazione di Campoverde, dove si trovava ai domiciliari, e avrebbe compiuto i colpi nel capoluogo pontino. Nella precedente udienza il pm Simona Gentile aveva chiesto per il 44enne una condanna a nove anni di reclusione.
Il Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Nicola Iansiti, lo ha invece assolto dalla rapina del 30 maggio “per non aver commesso il fatto” e condannato solo per l’altra.
Secondo le accuse, le rapine del 30 maggio e 30 giugno sarebbero state state commesse con lo stesso modus operandi. È per questo che i poliziotti, subito dopo la seconda rapina, si erano recati presso l’abitazione di Palumbo, dove si sarebbe dovuto trovare perché agli arresti domiciliari, ed hanno atteso il suo ritorno. L’uomo aveva con sé parte del bottino. Al resto ci hanno pensato i testimoni che lo hanno riconosciuto subito.