Le scuole di Latina non sono sicure. La scoperta choc è stata fatta da una semplice mamma, Alexandra Madia, che per caso ha notato nella scuola di suo figlio un estintore che non sarebbe non a norma. «Incuriosita da quello che era accaduto al teatro ed allo stadio – spiega a Il Caffè – mi sono domandata se altre scuole fossero in condizioni non idonee. Da lì ho iniziato a farci caso ed ho scoperto collaudi mancanti, revisioni non a norma, posti degli estintori sbagliati, gruppi antincendio sott’acqua, quadri elettrici spenti». Cose visibili ad un occhio anche inesperto ma che prima della sua “indagine” non erano venute a galla. «La cosa più assurda è stata quando ho scoperto estintori che non avevano mai avuto revisione. Ma non è stata l’unica scoperta choc, i miei occhi hanno dovuto vedere anche impianti antincendio mai collaudati e che, quindi, in caso di un rogo nelle scuole dei nostri bambini non avrebbero funzionato». Secondo la normativa vigente, infatti, ogni sei mesi deve essere effettuato e certificato un controllo di routine, ogni tre anni una revisione ed ogni 12 anni un vero e proprio collaudo.
«Io non sono una mamma-detective, me ne sono accorta semplicemente guardando la data che per legge deve essere esposta.
Quella delle esercitazioni antincendio è una farsa perché se per caso divampasse un incendio non ci sarebbero gli strumenti per mettere in salvo gli studenti».
Dopo le gravi anomalie riscontrate, resta ora da capire chi dovrà rispondere di tutto questo. «Non ho segnalato al Comune tutto quello che ho scoperto perché i controlli non sarebbero dovuti partire da me. Io parlo solo da mamma e spero che tutti gli aspiranti sindaci che si faranno avanti ora in città si ricordino dell’ordinaria amministrazione prima di puntare alla grandi opere».
«Io non sono una mamma-detective, me ne sono accorta semplicemente guardando la data che per legge deve essere esposta.
Quella delle esercitazioni antincendio è una farsa perché se per caso divampasse un incendio non ci sarebbero gli strumenti per mettere in salvo gli studenti».
Dopo le gravi anomalie riscontrate, resta ora da capire chi dovrà rispondere di tutto questo. «Non ho segnalato al Comune tutto quello che ho scoperto perché i controlli non sarebbero dovuti partire da me. Io parlo solo da mamma e spero che tutti gli aspiranti sindaci che si faranno avanti ora in città si ricordino dell’ordinaria amministrazione prima di puntare alla grandi opere».
26/10/2015