Ipotesi febbraio 2023
Sembra al momento la più probabile. Infatti Zingaretti dovrebbe dimettersi dalla carica di Presidente della Regione Lazio tra la fine di questo mese e l’inizio di novembre. A questo punto la palla passerebbe in mano al vicepresidente Daniele Leodori, che potrebbe fissare la data delle elezioni regionali già per il 5 febbraio 2023, dando così il tempo al suo partito di svolgere le primarie.
Le altre date
L’alternativa più probabile è quella della primavera 2023, se il nuovo governo di centrodestra deciderà per un election-day che accorpi le elezioni di Comuni e Regioni che devono rinnovare le proprie amministrazioni. Per tale soluzione si sarebbero espressi a favore sia Fratelli d’Italia che Forza Italia.
La Lega invece spinge per anticipare addirittura a dicembre la data delle elezioni. Una posizione quella della dirigenza laziale che contrasta oltre che con i suoi alleati di centrodestra anche con la dirigenza nazionale, visto che lo stesso Matteo Salvini ha parlato pubblicamente di elezioni regionali nel 2023.
Si può ipotizzare che a Salvini interessi in particolare il voto in Lombardia e Veneto e speri, con un po’ più di tempo, di riuscire a recuperare i tanti voti persi a favore di Fratelli d’Italia nel nord dell’Italia. Discorso opposto per il Lazio, dove la Lega teme probabilmente di continuare a perdere progressivamente consensi, per cui prima si vota e meglio è. Certo sarebbe duro far digerire ai cittadini laziali una vigilia di Natale in piena campagna elettorale.
Centrosinistra
Il PD punta alle primarie a cui si è già apertamente candidato l’assessore alla Sanità regionale Alessio D’Amato. Anche l’attuale vicepresidente del Lazio Daniele Leodori ha dato la sua disponibilità ad una sua candidatura per le primarie. Al momento con questi due pezzi da novanta già schierati è difficile che si possa intromettere nel testa a testa anche un terzo incomodo con qualche probabilità di vittoria. Si fa comunque anche il nome di Enrico Gasbarra, che si presenta con un curriculum notevole: ex segretario regionale PD, ex vicesindaco di Roma, ex Presidente della Provincia di Roma, ex deputato alla Camera ed ex europarlamentare.
Per contrastare il dirompente centrodestra, Movimento 5 Stelle e Calenda dovrebbero coalizzarsi col PD in un unico schieramento. Ma al momento Carlo Calenda sembra avere ancora molte riserve su un’alleanza che contempli anche gli ‘inaffidabili’ (secondo lui) grillini. Ma i meccanismi della legge elettorale per le regioni potrebbe lasciare spazio anche ad una corsa con le varie forze anti-centrodestra divise al primo turno, per poi ricorrere ad un accorpamento al secondo o addirittura dopo la proclamazione degli eletti.
Per lo schieramento di centrosinistra sarebbe probabilmente più opportuno votare nella primavera, in modo da avere più tempo per smussare gli attriti mostrati durante la campagna delle elezioni nazionali (perse).
Centrodestra
A decidere nello schieramento che al momento sembra quello da battere saranno le dinamiche politiche legate alla formazione del governo nazionale. Squadra vincente non si cambia, per cui Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia correranno sicuramente insieme nella competizione regionale.
Per quanto riguarda il candidato alla carica di Governatore del Lazio, il nome che circola più insistentemente è quello dell’attuale presidente della Croce Rossa Italiana e Internazionale Francesco Rocca: su di lui ci sarebbe già un accordo tra Meloni, Salvini e Berlusconi. Ma molto, ripetiamo, dipenderà dagli accordi legati alla formazione del nuovo governo e anche dalle candidature delle altre regioni interessate alle elezioni nel 2023.