La Regione Lazio-Direzione Ambiente ha bacchettato sonoramente l’Amministrazione comunale di Albano in merito alla carente manutenzione degli alberi e delle piante piantumate nella frazione di Pavona appena 9 mesi fa tra via La Spezia e via Roma nell’ambito del progetto (sostenuto con 7mila euro di soldi pubblici) denominato ‘Ossigeno’. Difatti 324 nuovi alberi e piante sono morti stecchiti e seccati, a fronte delle 574 piantumate, con una percentuale di decesso pari al 56,5%. In particolare si sono seccati: 130 dei 140 viburni, tutte le 81 piante di lavanda selvatica, 40 delle 109 piante di lavanda officinale; tutti e 6 gli alberi di sorbo, 3 dei 5 lecci, 7 dei 17 biancospini, 7 dei 17 corbezzoli, 20 dei 37 oleandri e infine 30 dei 130 cisti marini. I rilievi regionali sono contenuti in una nota del 30 settembre scorso. Nei mesi scorsi, il consigliere comunale di Albano, Marco Moresco, aveva sollecitato più volte l’Ufficio Tecnico e l’Amministrazione comunale chiedendo interventi di innaffiatura e manutenzione, rimasti “lettera morta”, così sostiene il consigliere. Infine, il consigliere Moresco si è rivolto alla Regione Lazio, da cui ha ottenuto subito riscontro. La Regione ha respinto il tentativo dell’Amministrazione comunale di ‘scaricare’ sul fornitore e sulla presunta scadente qualità di alberi e piante la morte delle stesse: “I rilievi sulla qualità vivaistica del materiale fornito – scrive la Direzione regionale Ambiente – non sono ricevibili, in quanto avrebbero dovuto essere posti all’atto del collaudo del 17 dicembre 2021”. “È appena il caso di rilevare – affonda ancora la Regione – la mancanza degli interventi manutentivi (…) Pertanto si richiama il Patto di collaborazione sottoscritto ai fini della partecipazione al bando (…) Si richiede inoltre urgente azione manutentiva per scoprire la vegetazione sommersa”.
11/10/2022