Ad incarnare il sentimento di protesta popolare, in aula, è stata la consigliera di opposizione della città delle pesche, Marta Toti:
“La storia del traliccio – ha attaccato la Toti – avrebbe avuto un epilogo completamente differente se l’assessore Bavaro si fosse svegliato prima. La società di telefonia mobile il 24 maggio 2021 aveva fatto richiesta di installazione del traliccio. Il Comune ha replicato solo a febbraio 2022, dopo 10 mesi. Aprendo, tra l’altro, un procedimento che il Tar del Lazio ci dice essere stato completamente sbagliato. Difatti l’amministrazione ha scelto, a marzo 2022, di avviare un procedimento di diniego del silenzio-assenso, adducendo motivazioni che ci lasciano dei dubbi. L’Amministrazione, con l’assessore Bavaro, nemmeno si era costituita al Tar del Lazio per difendersi. Ma lo ha fatto solo per l’udienza di merito (ossia quella conclusiva, ndr), dopo che c’è stata una specie di sommossa dei cittadini di Castel Gandolfo. Il comune ha perso. Eppure già prima della sentenza definitiva, in una ordinanza (preliminare, ndr) del 14 giugno, il Tar del Lazio aveva detto all’Amministrazione cosa sarebbe stato necessario: “Guardate che voi non potete dire di no a prescindere, guardate che voi dovete dare un’alternativa all’azienda. L’assessore Bavaro dove stava? Come mai non ha risposto? Perchè non ha detto al Tar che vicino al luogo prescelto per intallare il traliccio ci stanno 2 asili, una scuola, una chiesa e un oratorio? La situazione sarebbe stata comunque complicata, ma ci sono stati più errori. Si poteva fare di più, si poteva fare meglio. In particolare mi chiedo: perchè dal 14 giugno non è stata fatta una modifica del regolamento comunale come suggerito dal Tar Lazio?”.
LA REPLICA DELL’ASSESSORE BAVARO
“La cosa che mi fa sorridere amaramente e che trovo forzata – ha replicato l’assessore Bavaro – è questo atteggiamento da difensore del popolo assunto soltanto oggi. Visto che l’unico atto ufficiale portato avanti dalla consigiera Toti è la richiesta di accesso agli atti, del 3 ottobre, a seguito della convocazione di questo consiglio comunale (richiesto dalla maggioranza, ndr). Hanno alzato un palo di 24 metri a Pavona e solo ora, di punto in bianco, la consigliera Toti si è accorta che stavano mettendo l’antenna a Pavona. Mi sembra un po’ troppo comodo così”.
Al dibattito, durato ben oltre due ore e mezza, hanno preso parte anche l’assessore Mariani e l’assessora Barbacci, i consiglieri di opposizione Colacchi e Camerini. Alla fine della seduta, il presidente del Consiglio Paolo Gasperini, ha letto la mozione (presentata dalla maggioranza) e invitato l’intero emicilio a votarla, la stessa è stata approvata all’unanimità dei presenti con la sola uscita del consigliere Tiziano Nutile.
5 NOVEMBRE IN PIAZZA PER L’ASSOCIAZIONE PAVONA PER LA TUTELA DELLA SALUTE
A seduta ancora in corso, l’associazione ‘Pavona per la Tutela della Salute’ ha annunciato un’assemblea pubblica che si svolgerà sabato 5 novembre alle ore 16 sotto il traliccio.
“Recenti sentenze giudiziarie dei Tar di mezza Italia – comunica l’associazione – dimostrano come le Amministrazioni comunali hanno pieno titolo di proporre tempestivamente, alle aziende di telefonia mobile, siti alternativi per l’installazione di antenne e tralicci. Nel caso di Pavona di Castel Gandolfo però – sottolinea – non c’è stata tempestività, né coinvolgimento dei cittadini, tantomeno trasparenza. Il traliccio di 24 metri si trova difatti a poche decine di metri da 2 asili, una scuola media, una chiesa ed un oratorio. Chiediamo – conclude l’associazione – che venga aperto un tavolo di trattativa con l’azienda di telefonia mobile per la delocalizzazione del traliccio e installata accanto al traliccio, in ogni caso, una centralina di controllo H-24 per monitorare le emissioni elettromagnetiche”.
L’iniziativa di piazza, così comunica l’associazione, è già stata autorizzata dal Commissariato di Polizia di Stato di Albano.
I punti salienti della mozione
votata all’unanimità con la sola eccezione del consigliere Tiziano Nutile: