Sabato 4 febbraio è iniziato il monitoraggio dell’aria di Ciampino attraverso il posizionamento di 15 campionatori per il rilevamento di biossido di azoto. Diritti in Comune (lista presente in Consiglio comunale con 2 consiglieri), infatti, ha deciso di aderire al progetto di scienza partecipata promosso dall’Associazione Cittadini per l’Aria, che coinvolge le aree metropolitane di Roma e Milano. Già nel 2016 Ciampino era stata inserita in classe 1 dalla Regione Lazio come un Comune in condizione di massima criticità rispetto alla qualità dell’aria, dato confermato dall’ultimo riesame di zonizzazione riferito al periodo 2015-2019, nonostante un miglioramento generale relativo al rilevamento di particolato nell’agglomerato romano.
L’iniziativa promossa, quindi, si pone l’obiettivo della sensibilizzazione della cittadinanza e dell’Amministrazione sul tema della qualità dell’aria, per mettere in opera un piano di intervento che investa la mobilità e la riduzione generale dei fattori inquinanti, che a Ciampino sono molteplici: se il traffico veicolare è sicuramente uno dei fattori più inquinanti, non bisogna dimenticare l’incidenza dell’aeroporto e il consumo di suolo con la cementificazione del territorio.
E’ urgente l’istituzione dell’Osservatorio Ambientale Comunale, che deliberato nel 2014, non è stato mai insediato e che, nonostante l’impegno esplicito della Sindaca Colella nel Documento Unico di Programmazione, non ha visto ancora la luce. Eppure la sua istituzione avrebbe una funzione di supporto e assistenza tecnica per tutte le valutazioni e le iniziative che riguardano le problematiche ambientali e le ricadute in termini di salute pubblica per la cittadinanza, nonché fungerebbe da organo di raccordo con le strutture tecniche regionali e nazionali che effettuano rilievi e controlli ambientali sul territorio come ARPA e ASL.
Uno strumento di trasparenza sui dati ambientali e di garanzia per i cittadini, non più rinviabile. Diritti in Comune è pronta a portare la discussione in consiglio comunale, per misurare nei fatti la discontinuità rispetto alle passate amministrazioni che tante parole – e pochissimi fatti – hanno messo in campo su questo tema, collegato strettamente al diritto alla salute e alla vivibilità del nostro territorio.