La Kema, società dichiarata fallita a metà degli anni 2000, si occupava della «fabbricazione di preparati prodotti farmaceutici di base», si legge sulla scheda anagrafica delle aree contaminate elaborata dalla Regione. E proprio la Regione Lazio aveva stanziato mezzo milione di euro «per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti da intendersi come eliminazione preventiva della potenziale fonte di contaminazione ambientale», riporta ancora la scheda. La bonifica in realtà sarebbe già dovuta partire nel 2009, quando il Comune di Pomezia aveva già avviato la procedura amministrativa per ripulire il capannone e l’area esterna circostante.
Ma una serie di integrazioni al progetto di rimozione dei rifiuti chieste dalla Regione all’Ente di piazza Indipendenza e il cambio del nome della società vincitrice dell’appalto, ha ritardato l’avvio alla bonifica. Il 4 ottobre scorso il dirigente all’Ambiente del Comune, Renato Curci, ha firmato una determina con tutte le modifiche, trasmettendola al Dipartimento di bonifica e recupero delle aree inquinate della Regione Lazio per la definitiva approvazione. Il nulla osta, questa volta, dovrebbe essere certo e i lavori di rimozione di oltre centoquindicimila chili di rifiuti tossici pericolosi dovrebbero partire entro la fine dell’anno.