IL SINDACO DI POMEZIA: QUELL’ATTO ERA STATO ANNULLATO
«La pratica interessata dalle indagini delle forze dell’ordine era già stata oggetto di annullamento in autotutela nell’aprile del 2013 – ha chiarito il sindaco di Pomezia Fabio Fucci -, durante la gestione commissariale, ma in questi mesi diverse volte la società ha richiesto un incontro con l’Amministrazione e gli Uffici tecnici per giungere ad una definizione della pratica. La richiesta ed il progetto presentati hanno da subito attirato la nostra attenzione e destato perplessità, in relazione all’effettiva ricaduta positiva nei confronti della Città».
I PRECEDENTI DELLA FARRAZZANO
L’ex esponente della Margherita, poi eletta al Consiglio comunale di Nettuno con il Pd per poi passare al movimento fondato da Francesco Rutelli Alleanza per L’Italia (nominata anche presidente della Commissione urbanistica), era già stata arrestata dai carabinieri nel novembre 2011. Anche allora l’indagine era condotta dalla Procura della Repubblica di Velletri, ad opera del sostiuto Giuseppe Travaglini. L’accusa fu di corruzione per una presunta tangente di 20 mila euro pagata alal Ferrazzano ed al tecnico dello stesso ufficio urbanistico pometino, Domenico Consalvo. A dare la mazzetta sarebbe stato il costruttore romano Roberto Luccarini, con la mediazione dei due geometri di Pomezia Luciano Gatto e Danilo Chiarelli. I cinque indagati erano stati prelevati dalle loro abitazioni all’alba del 24 novembre 2011 dalla Guardia di Finanza. La vicenda riguardava il cambio di destinazione d’uso di un terreno agricolo e l’ampliamento di una costruzione a Pomezia. Nel marzo dell’anno scorso, poi, nuovo arresto per l’arch. Ferrazzano per ordine del Giudice per le indagini preliminari di Velletri, Giuseppe Cairo, che aveva accolto le richieste del pubblico ministero Travaglini. Le accuse erano concorso in soppressione e occultamento di atti veri, falsità ideologica (cioè menzogne scritte su documenti ufficiali) commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, nell’esercizio delle sue funzioni di responsabile dell’Urbanistica del Comune di Pomezia. Furono arrestati anche una dipendente del settore Edilizia privata e Gestione del Territorio del Comune di Pomezia e il titolare di uno studio tecnico e una sua collaboratrice. L’inchiesta, condotta dai carabinieri di Pomezia, era partita a gennaio 2011 e secondo i militari vi sarebbero state alcune anomalie riscontrate in atti relativi al settore urbanistico del Comune di Pomezia, di notevole valore economico a vantaggio di uno studio di ingegneria ed architettura con sede a Roma.
CONDANNATA DALLA CORTE DEI CONTI
Nel novembre del 2012 l’ex consigliere comunale nettunese con la passione dell’urbanistica è stata condannata per danno erariale dalla Corte dei Conti, sempre nella sua veste di funzionaria del comune di Pomezia: secondo i giudici che controllano i conti pubblici, avrebbe elargito ad alcuni suoi collaboratori compensi non dovuti. Perciò fu condannata a risarcire a quel Comune 10 mila euro, più interessi e spese legali. E non è escluso che la cosa si ripeta anche per la nuova vicenda che vede la Ferrazzano al centro dell’inchiesta che l’ha portati agli arresti domiciliari. Il primo cittadino di Pomezia, Fucci, ha infatti annunciato che la sua amministrazione sta «già valutando gli eventuali provvedimenti a tutela dell’Ente». La dirigente plurinquisita era arrivata al Comune di Pomezia durante l’amminsitrazione comula guidata dall’ex eurodeputato di Forza Italia ed ex consigliere ed assessore regionale del Lazio Stefano Zappalà. Non è possibile cacciarla, ha spiegato Giuseppe Raspsa il capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Comune di Pomezia, compagine cui appartiene lo stesso Sindaco. «Per la legge va mantenuta al suo posto fino al 3° grado di giudizio».