Questa la motivazione che ha spinto il Consiglio comunale di Sabaudia in seduta straordinaria, a votare all’unanimità per il conferimento della cittadinanza onoraria a Dacia Maraini.
«A Dacia Maraini – ha detto il sindaco Alberto Mosca – va riconosciuto un grande merito, quello di avere avuto da sempre, una grande affezione, oltre che per Sabaudia, per l’ambiente naturale della nostra Città, in particolare per le dune. È proprio sulle dune che Dacia Maraini, come lo stesso Moravia e Pasolini, ha avuto dei momenti di ‘ispirazione’ necessari per poter poi concepire testi letterari, di grande pregio. Opere – ha concluso Mosca – riconosciute non solo a livello nazionale ma anche e soprattutto a livello internazionale».
«Sono veramente commossa e ringrazio tutti – ha commentato la scrittrice Maraini dopo avere ricevuto la cittadinanza onoraria -. Nel mio cuore c’è questa piccola Città, esempio di bellezza perché costruita anche con la presenza del verde. È con grande piacere che ricevo questa cittadinanza perché ribadisce l’importanza delle Istituzioni. Credo profondamente nelle Istituzioni perché sono una democratica e credo che la democrazia si basi proprio sulle Istituzioni. Sono convinta che in un momento delicato e di crisi, come quello che stiamo vivendo, sia indispensabile essere uniti. Non dividersi. Capire che c’è un interesse che riguarda tutti. Mettersi a fare la guerra tra di noi è qualcosa di molto pericoloso e sbagliatissimo. Si raggiungono obiettivi quando si prende a cuore l’interesse comune. Ringrazio tutti per questa cittadinanza e la ricevo come segno di unità, proprio perché è stata votata dall’intero Consiglio. Sabaudia – ha concluso – è stata un centro di ispirazione per molti intellettuali che, purtroppo, se ne sono andati. La speranza è che nella nuova generazione ci siano giovani talenti che la Città sia capace di riconoscere e riportare a vivere questo ambiente meraviglioso».
Al termine del consiglio comunale, Dacia Maraini si è intrattenuta con gli studenti di Sabaudia presenti, affrontando argomenti riguardanti il mondo della scuola e raccontando loro l’esperienza avuta da bambina quando, insieme alla sua famiglia, era prigioniera in un campo di concentramento in Giappone. Un lager dove non si veniva uccisi ma si moriva di stenti.