Luigi Bussi, direttore dell’Ente, si è detto preoccupato per il “totale depauperamento dell’ente gestore”, e lancia un appello alla legalità.
“Auspico l’intervento delle forze dell’ordine per recuperare gli appartamenti occupati e verificare caso per caso, in modo tale da distinguere i furbetti da chi è realmente in condizioni di difficoltà”.
L’Ater attiva tutte le procedure, anche con l’avvocatura interna, ma è una situazione incancrenita, difficile da aggredire…
“Della morosità incolpevole dovrebbero occuparsi i Comuni – spiega il Direttore – agli abusivi applichiamo il canone sanzionatorio di 600 euro al mese proprio per sollecitare le amministrazioni locali a liberare gli immobili. Attiviamo anche i decreti di rilascio: segnaliamo al sindaco e al prefetto chi occupa un alloggio senza risultare come il legittimo assegnatario, ma durante i controlli non è raro che gli accertatori trovino all’interno persone con disabilità. Molti si dichiarano nullatenenti o con un reddito sotto i 15mila euro, ma incrociando le banche dati spuntano spesso auto di grossa cilindrata e negozi. Purtroppo c’è una distorsione, la gente pensa che sia l’Ater ad assegnare le case ma dal 1962 sono i Comuni a gestire le graduatorie. Noi siamo soltanto i proprietari: dobbiamo pagare l’Ici, l’Imu, sostenere i costi di manutenzione come fossimo un ente al servizio del sociale. Il canone per i redditi più bassi è di 7,75 euro al mese eppure ci sono famiglie che hanno accumulato fino a 80-100mila euro di morosità. Come possiamo fare la manutenzione se incassiamo 700mila euro al mese e ne spendiamo il doppio? Non riusciamo nemmeno a pagare gli stipendi dei dipendenti. Ho rappresentato il problema alla Regione”.
Tra i Comuni con i maggiori debiti Pomezia, Ardea, Ciampino, Anzio, Nettuno e Fiumicino.