Si è tenuta stamattina l’inaugurazione del Posto di Comando Avanzato della protezione civile e, nel contempo, sono stati ricordati i 25 anni dell’associazione di volontariato di Protezione Civile “Nettuno”, volontari che, in affiancamento alla Polizia Locale ed altri Enti ed organismi quotidianamente si impegnano sul territorio, come angeli custodi e sentinelle nelle attività necessarie per garantire, nelle situazioni emergenziali, l’incolumità delle persone, la sicurezza delle stesse, e l’integrità dei beni.
Presenti all’evento il Dirigente del Commissariato di Polizia di Stato di Anzio Angela Spada, il Comandante della Compagnia Guardia di Finanza di Nettuno Cristiano Simonitti, il Comandante della Stazione Carabinieri di Nettuno Mauro D’Angelo, la preside Coppola per il mondo della scuola, il Comandante e il vicecomandante del distaccamento Vigili del Fuoco di Anzio, il Comandante della Polizia Locale Albino Rizzo e la delegata del Servizio di Protezione Civile della Polizia locale Marina Barattoni, le suore Pie Filippini con alcune classi dello stesso Istituto, il presidente dell’associazione locale di Protezione Civile Gaetano Russocon tutti i volontari.
All’inizio dell’evento don Carlo della parrocchia di Tre Cancelli ha benedetto i presenti ed i mezzi che facevano da cornice alla manifestazione. Successivamente il Prefetto Antonio Reppucci, a nome della Commissione Straordinaria, ha espresso gratitudine ed apprezzamento sia per l’istituzione del posto di comando avanzato che consentirà una migliore e più qualificata gestione delle situazioni di emergenza, che per i 25 anni dell’Associazione di Volontariato “Nettuno” che quotidianamente con passione, entusiasmo e senso del bene comune sia adopera, in affiancamento al Comune, per garantire il superamento delle varie criticità, soprattutto incendi, alluvioni, trombe d’aria che interessano il territorio comunale.
Ha anche tratteggiato, brevemente, l’importanza delle attività di Protezione Civile che riguardano sia la fase previsione/prevenzione (individuazione delle zone soggette a rischio e delle zone di pericolo, censimento delle risorse e pianificazione delle attività da espletare all’occorrenza, strutturazione del piano comunale di protezione civile, informazione alla città, esercitazioni), che quella dell’ intervento al verificarsi dell’evento calamitoso ed, infine, fase della ripresa o superamento dell’emergenza.
Ed ha sottolineato l’importanza delle risorse immateriali, fondamentali per la buona riuscita nella fase soccorso/emergenza (sinergia, coordinamento, concertazione, collaborazione, compartecipazione, fare squadre), aggiungendo che a seconda del livello dell’evento calamitoso, che può essere di primo livello (carattere locale), di secondo livello (carattere regionale), di terzo livello (carattere nazionale per eventi avversi tipo terremoto che interessano più province o più Regioni), cambiano i protagonisti della fase di soccorso.
Ha evidenziato, infine, che tutti dobbiamo essere all’occorrenza volontari che si rimboccano le maniche, che si danno da fare secondo ruoli e responsabilità tenuto conto che il 45% del territorio nazionale è ad alto rischio, interessando il 36% dei Comuni italiani e che, accanto al rischio sismico (terremoto, maremoto), in Italia sussistono altri rischi: vulcanico, nucleare, chimico, industriale, idrogeologico/alluvionale/climatico (frane, smottamenti, nevicate, incendi, caldo/freddo intensi).